Riforma dell’intero settore, distinzione tra gioco legale e quello illegale, formazione del personale e degli esercenti per contrastare fenomeni di gioco patologico. Sono questi gli obiettivi alla base dell’alleanza sottoscritta tra Confindustria, Confesercenti e Confcommercio. Tra i punti principali, l’avvio di azioni congiunte presso le competenti Commissioni parlamentari per promuovere audizioni in tema di riforma del settore, promuovendo incontri congiunti con le parti politiche, il Governo e i Ministeri competenti, verso le istituzioni territoriali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori con l’obiettivo di definire un contratto collettivo nazionale di lavoro del settore. Tra i principi fondanti dell’alleanza, la coerenza e la stabilità normativa e fiscale, che costituiscano un chiaro e definitivo perimetro, un quadro nazionale di riferimento che possa anche presentare gradi di flessibilità e adattabilità nei singoli territori, ma con principi omogenei su tutto il territorio nazionale (distanze e definizione di punti sensibili, orari), un’equilibrata distribuzione del gioco sul territorio, un maggior controllo, prevenzione e contrasto dei fenomeni patologici e la promozione di una maggiore conoscenza e reputazione del settore.
“Serve una seria riforma del settore dei giochi, che riguardi tutta la filiera, e per questo occorre riprendere il percorso interrotto nel settembre 2017 in Conferenza Unificata, con tutte le attualizzazioni del caso. Stiamo assistendo agli effetti devastanti delle leggi regionali sull’economia del settore e sull’occupazione. Ora però possiamo contare su uno storico che ci aiuta a trovare conferme sui nostri sospetti iniziali, sugli effetti nefasti delle leggi che contrastano il gioco lecito, per riprendere il percorso con consapevolezze maggiori rispetto a passato. L’auspicio è che il bagaglio di esperienze sia patrimonio di tutti e permetta di superare i pregiudizi e l’ideologia, guardando solamente ai numeri e ai dati”. E’ questo l’auspicio per il 2020 che Stefano Zapponini, Presidente di Sistema Gioco Italia (SGI), ha espresso ad Agimeg. “A mio giudizio c’è una sola possibile via uscita dal ‘cul de sac’ in cui si trova oggi il settore del gioco, ed è quella di non essere percepiti solamente come soggetti di capacità di produzione del gettito erariale. Siamo un grande settore industriale dell’Italia, produciamo PIL grazie a una concessione, ma dietro tutto questo ci sono centinaia di migliaia di lavoratori e decine di migliaia di imprese: il merito è di chi, con correttezza, porta avanti un atto di fiducia che lo Stato rinnova. Come sempre – prosegue Zapponini – ci approcciamo al gioco non con attitudine di protesta, ma di proposta. Il gioco infatti è l’unico settore industriale italiano che può vantare una base di rappresentanza condivisa, grazie anche all’alleanza che è stata sottoscritta a metà dicembre tra Confindustria, Confcommercio e Confesercenti, affinché anche le istituzioni, nazionali e locali, abbiano la possibilità di impiegare bene il loro tempo con soggetti che condividono un percorso, un valore notevole dal punto di vista pratico, non solo politico”.
Il settore “ha bisogno di una riforma chiara, che da un lato contrasti con maggior forza l’illegalità e dall’altro sostenga con più convinzione il gioco lecito. Servono regole ragionevoli e definite, anche sul piano fiscale, per dare più certezze non solo ai cittadini, ma anche ai lavoratori e alle imprese della filiera. Che, come dimostra il rinnovato impegno per la tutela dei cittadini, sono in prima linea per un gioco sano e sicuro, nel rispetto dei diritti di tutti”, ha dichiarato Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti. “L’offerta di gioco deve realizzarsi attraverso modelli che regolamentino in maniera equilibrata il contrasto all’illegalità e la tutela delle persone per le dipendenze dal gioco, anche individuando soluzioni di selezione dei giocatori. Ciò consentirebbe di coniugare la possibilità di poter garantire un’offerta di qualità, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento di un adeguato gettito erariale e la prevenzione delle patologie”, ha detto il vicepresidente vicario della Confcommercio, Lino Enrico Stoppani. Ecco il documento ufficiale dell’accordo. cdn-cr/AGIMEG