Bplus, via libera di ADM e Avvocatura Stato alla creazione di un blind trust. Manca l’ok della Prefettura

La vicenda Bplus sembra essere prossima a una soluzione. La gestione del colosso del gioco – il maggiore operatore del mercato degli apparecchi, ma che è stato escluso dalla gara per il rinnovo delle concessioni, dopo che la Prefettura di Roma ha emesso un’informativa antimafia nei confronti del patron Francesco Corallo – verrà affidata a un blind trust, figura del diritto inglese che consente di separare del tutto un soggetto dal proprio patrimonio. La gestione della compagnia verrebbe infatti affidata a un consiglio direttivo che opera in totale autonomia. Il trust permetterebbe di salvare non solo la compagnia e sopratutto i suoi 300 dipendenti, ma anche di preservare l’utile erariale (gli apparecchi assicurano un gettito di oltre 4 miliardi l’anno, e Bplus controlla circa il 25% delle macchine istallate). Il Trust è già stato costituito in Gran Bretagna, la soluzione ha ottenuto il parere favorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dell’Avvocatura di Stato. Perché diventi operativa manca il via libera della Prefettura di Roma, lo stesso organo che ha emesso l’informativa antimafia. Il blind trust comunque avrà solamente carattere transitorio – resterà in piedi fino al 20 settembre, ovvero fino allo scadere della proroga riconosciuta a Bplus – e gli organi interpellati hanno chiesto una serie di restrizioni, come il divieto di distribuire utili agli attuali soci fino a quando la situazione della compagnia non verrà definita. Sarà necessario inoltre portare avanti e vincere il contenzioso amministrativo già avviato sull’esclusione dalla gara: Tar Lazio e Consiglio di Stato finora hanno rifiutato di sospendere il provvedimento, sul merito si dovrà pronunciare il giudice di primo grado, ma al momento non è ancora stata fissata l’udienza. Il trust poi dovrà portare all’avvio delle trattative per la dismissione della società. Un’altra concessionaria degli apparecchi, la spagnola Codere ha già manifestato il proprio interesse all’ADM (che in quanto ente regolatore deve approvare i passaggi societari); nei prossimi giorni inoltre potrebbe presentare la propria offerta anche un fondo nordamericano. wc/AGIMEG