“Il Governo valuterà di rivedere i termini temporali dei provvedimenti restrittivi adottati nei confronti degli operatori dei giochi”. E’ quanto ha dichiarato Alessio Villarosa, Movimento 5 Stelle sottosegretario MEF, nel corso del question time odierno rispondendo a una interrogazione del deputato Massimo Ungaro (Italia Viva) in tema di riaperture del settore del gioco. “In relazione all’epidemia di Covid 19, il Consiglio dei Ministri – ha ricordato Villarosa – con delibera 31 gennaio 2020 ha dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza sul territorio nazionale. A seguito di tale delibera, il Legislatore è intervenuto con due decreti legge per fronteggiare l’emergenza epidemiologica. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nella sua qualità di autorità di regolamentazione del gioco pubblico, è responsabile che tutte le pratiche emergenziali trovino attuazione sia in modo oggettivo presso gli esercizi sottoposti al proprio controllo, sia a livello soggettivi nei confronti degli operatori che operano in virtù di un contratto di concessione. Pertanto l’Agenzia ha adottato una serie di determinazione direttoriali per dare attuazione a specifiche disposizioni contenute nei Decreti Legge e nei provvedimenti normativi adottati dal Governo. Le misure adottate dall’Agenzia non hanno per nulla esteso la portata dei provvedimenti governativi. Le scelte dell’Agenzia hanno tenuto conto che il Governo ha deciso che sale gioco, scommesse e bingo non sono servizi di prima necessità e per questo le ha sospese. Mentre è stato consentito il commercio al dettaglio di tabacchi in esercizi specializzati, purchè garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. La ratio dei provvedimenti in commento è legata al distanziamento sociale, tale finalità potrebbe essere vanificata qualora si prevedesse l’avvio indiscriminato delle attività di gioco, scommesse e bingo, che le disposizioni nazionali al momento vietano con il fine di salvaguardare la salute individuale e pubblica evitando probabili assembramenti con rischio di contagio. Il Dpcm del 26 aprile ha confermato il divieto di assembramento nelle sale giochi, ribadendo che nei predetti luoghi è sospesa ogni attività. Anche il Dpcm adottato il 17 maggio ha disposto espressamente la prosecuzione della sospensione delle attività delle sale gioco. Tanto premesso, e tenuto conto dell’evoluzione dell’epidemia, il Governo valuterà di rivedere i termini temporali dei provvedimenti restrittivi adottati nei confronti degli operatori dei giochi, ricordando che il Comitato Tecnico Scientifico ha posto le sale giochi tra i luoghi di massima pericolosità ai fini del contagio da Covid-19, unitamente ai cinema e ai teatri. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si adeguerà con la massima sollecitudine alle sopravvenute determinazioni governative”.
Questa la risposta dell’on. Ungaro alle parole del sottosegretario Villarosa: “Ricordo che l’Italia a differenza di molti altri Paesi non ha ancora aperto. Il settore dà un contributo tributario importante che ha registrato 2 miliardi di perdite erariali dovute all’emergenza, con un indotto fino a 100 mila lavoratori, inoltre il gioco pubblico rimane un presidio della legalità. L’impossibilità di accedere al gioco legale ha permesso al canale clandestino di essere più appetibile e più facilmente raggiungibile. Confido che il Governo permetta una riapertura più rapida possibile tenendo conto delle esigenze di sicurezza sanitaria”. lp/AGIMEG