Sono oltre 22 milioni le persone che in tutto il mondo svolgono la loro attività all’interno di imprese che gestiscono servizi per la raccolta di gioco. E’ quanto è emerso nel corso dell’ultimo congresso dell’ UNI Global Union, l’organizzazione sindacale che rappresenta i lavoratori di 900 sindacati nazionali. Nelle scorse settimane si è tenuto l’incontro annuale dei rappresentanti del settore del gaming e dell’intrattenimento a cui hanno partecipato i leader delle organizzazioni di 22 Paesi. Alla presenza di Daniel Amoroso, leader di UNI Gaming, sono state trattate le problematiche oggi all’attenzione dell’industria mondiale del gioco, focalizzando sulle criticità tipiche dei diversi mercati. Nel corso dell’evento che si è tenuto a Città del Messico, alla presenza di Raul Villanueva Plascencia, Presidente del Comitato nazionale dei diritti umani, è stato firmato un accordo per favorire alleanze strategiche per la crescita dell’Unione nel paese.
I diversi tavoli di discussione hanno permesso di esaminare le diverse situazioni e di affrontare le strategie che sono state sviluppate per supportare ognuna delle organizzazioni presenti mettendo l’accento sulle condizioni di lavoro dei lavoratori e la situazione in riferimento all’attività legislativa. Questa ultima è diventata una delle sfide principali per l’organizzazione: ottenere per i lavoratori del settore garanzie attraverso leggi eque. In questa ottica sono state passate in rassegna i punti di forza e di debolezza delle legislazioni nazionali.
Il secondo giorno di lavori è stato dedicato ad un forum politico e sociale sulla crescita del settore alla presenza delle società che operano sul mercato messicano, in particolar modo di Codere, con la quale si è parlato di interventi e obiettivi comuni per il bene i lavoratori.
“La situazione in Spagna e in Europa”
Al meeting hanno partecipato anche esponenti dei sindacati spagnoli con una relazione contenente un’analisi e riflessioni sulla situazione attuale del settore in Spagna e in Europa. Questi hanno evidenziato tre questioni comuni a tutti i paesi: il gioco d’azzardo illegale e danni, l’occupazione e il pubblico in generale; la tassazione elevata che colpisce in particolar modo il gioco tradizionale e che mette in pericolo la sopravvivenza delle imprese e dei posti di lavoro nel settore stesso; e per ultimo il gioco online e l’ampia legislazione sviluppata per questa tipologia di offerta e quindi le conseguenze che possono derivare dall’introduzione di modalità di gioco che danneggiano non solo il settore, ma l’intera industria del gioco. cz/AGIMEG