TS, de Cesaris (vicesindaco Milano): Sull’offerta di gioco serve una localizzazione controllata

La vicesindaco di Milano Ada Lucia de Cesaris torna sul problema dell’offerta di gioco – il capoluogo lombardo è impegnato in una battaglia legale per far chiudere la sala di corso Vercelli, ritenuta troppo vicina a alcuni luoghi sensibili – e chiede una “localizzazione controllata” di slot e scommesse. “L’ippodromo è una localizzazione individuata” spiega in un’intervista rilasciata a TS, “ci sono delle persone che organizzano, non è accessibile a chiunque”. E in generale si dice favorevole all’istallazione di apparecchi in piccoli locali come bar e tabaccai, ma contraria alle sale da gioco dedicate: “È più probabile una degenerazione di un luogo interamente dedicato alle slot e alle sale scommesse, che la singola macchinetta nel bar. Perché nel bar si può contare sul controllo del gestore. Mentreinvece la sala scommesse e la sala slot vivono solo di quello”.E sulla questione dei controlli si scaglia contro gli operatori (“Ma non c’è in alcun modo l’impegno da parte degli operatori a fare rispettare le regole sulla minore età” e mostra scarsa fiducia nei Monopoli e nelle Forze dell’Ordine (“Su un territorio grande come Milano, dove sicuramente il problema dell’ordine pubblico è un problema importante, come possiamo pensare di delegare al controllo successivo, e quindi alle forze dell’ordine, il rispetto della minore età e delle patologie?”). E poi un bisticcio sui numeri, quelli sulla diffusione delle ludopatie (15 milioni di giocatori, di cui il 20% dipendenti, ovvero 3 milioni di persone malate) citati riportati anche nell’ordinanza per la chiusura della sala di corso Vercelli e attribuiti al Ministero della Salute. “Sono dati noti, è un problema sociale e sanitario e su questo è intervenuta l’ordinanza” dice la de Cesaris, sebbene  tra i documenti del ministero non se ne trovi traccia. L’intervista integrale sul numero in edicola domani. rg/AGIMEG