Trento, Distante (Pres. Sapar): “Senza un intervento migliorativo della norma l’85% delle sale gioco colpite da effetti del distanziometro, con ripercussioni sull’occupazione”

“Quella della provincia di Trento è una legge in materia di gioco sbagliata non solo perché emanata sulla scia populista dei regolamenti copia incolla di quegli anni e quindi basata sull’inutile distanziometro, ma soprattutto perché come ormai da consuetudine radicata nelle amministrazioni locali, colpisce una sola tipologia di gioco, quella delle AWP. Ringrazio vivamente la Quarta Commissione Politiche sociali, sanità, sport, attività ricreative, edilizia abitativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, e in particolare il suo presidente Claudio Cia, per aver dato l’opportunità a Sapar di rappresentare queste criticità a tutta la Commissione che si è dimostrata attenta alle nostre istanze e disponibile al confronto costruttivo; questa apertura da parte del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento va evidenziata e lodata. A loro rivolgo la mia più viva gratitudine”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, Domenico Distante, a margine dell’audizione presso la quarta commissione consiliare di Trento riunita per discutere di un’eventuale modifica della legge provinciale numero 13 del 2015 “Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco”, che prescrive entro il 12 agosto 2020 la rimozione delle AWP dai pubblici esercizi che distano meno di 300 metri dai luoghi sensibili. Presenti all’audizione, insieme al presidente Distante, il presidente della delegazione Trentino Altro Adige, Giancarlo Alberini, e l’Avv. Mario Mazzeo. “Senza un intervento migliorativo di questa norma – ha proseguito Distante –  l’85% delle sale e dei pubblici esercizi della provincia saranno colpiti dagli effetti del distanziometro, con gravi ripercussioni sull’occupazione. Le esperienze di altre regioni come il Piemonte, ma anche della vicina Bolzano, hanno dimostrato che l’introduzione del distanziometro ha avuto come unica conseguenza la riduzione del gioco legale a vantaggio di quello illecito gestito dalla criminalità organizzata, senza peraltro risolvere il problema dei giocatori potenzialmente patologici. Ci siamo appellati quindi al buon senso dei membri della Commissione, che ringrazio nuovamente per il tempo costruttivo che ci hanno dedicato, evidenziando la necessita di salvaguardare l’attività delle piccole e medie imprese esistenti e dei loro occupati, attraverso una modifica della legge del 2015”. lp/AGIMEG