Tornei di poker texano. Depositate le motivazioni della sentenza assolutoria di Lucca, è gioco d’abilità e non d’azzardo

Finalmente depositate in data 27 novembre 2012 le motivazioni della sentenza resa dal Tribunale penale di Lucca in materia di tornei live di poker. L’imputato era stato chiamato a rispondere del reato di gioco d’azzardo per aver tenuto presso il locale di cui era esercente un torneo di poker texano, organizzato da associazione sportiva appositamente costituita. Tornei, peraltro, documentate da riprese audiovisive sottoposte a sequestro e prodotte dalla Procura della Repubblica nel giudizio dibattimentale. All’udienza del 17 ottobre 2012, all’esito di una arringa appassionata e basata su studi scientifici relativi alla modalità tornei del poker texano, pronunciata dal difensore dell’imputato, avv.Marco Ripamonti, con Studio in Firenze e Viterbo, il giudice ha assolto l’imputato con la formula “il fatto non sussiste”. Successivamente è stata depositata la sentenza, i cui principi espressi possono così riepilogarsi:

– Il Consiglio di Stato, con il parere 22 ottobre 2008, prodotto dalla Difesa, ha affermato la possibilità di escludere i tornei di poker dal novero dei giochi d’azzardo, a condizione che siano rispettati determinati parametri;

– la carenza di una disciplina normativa sui tornei live non rende di per sé illecito il gioco;

– dalla documentazione tecnica offerta emerge che il torneo di poker texano sia un gioco caratterizzato dalla prevalenza del fattore abilità dei giocatori;

– non può trattarsi di gioco d’azzardo difettando l’elemento dell’aleatorietà della vincita e della perdita, considerando le modalità del torneo.

L’avv.Marco Ripamonti si è dichiarato molto soddisfatto per il tenore della sentenza, che va ad allinearsi ad altra giurisprudenza in termini ottenuta dal medesimo difensore anche in Toscana, in particolare presso il Tribunale di Prato. lp/AGIMEG