Tassa scommesse, Sbordoni (Segret. Gen. Utis): “Le imprese avrebbero bisogno di defiscalizzazione invece per il settore si tassa con le sale chiuse. Una follia politica senza senso”

“Si continuano a sentire numeri in libertà, prima l’1% poi lo 0,30% ora il 70%. Credo che si faccia erotismo onanista sui numeri che servono solo a dare conforto a se stessi. La realtà è ben diversa, nessuno al Governo la conosce e purtroppo vuole conoscerla. E’ questo il senso del decreto Rilancio”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Stefano Sbordoni, Segretario Generale Utis, commentando il previsto aumento della tassazione sulla raccolta delle scommesse sportive. “La prima istanza di tutte le imprese, per poter riprendersi, è la defiscalizzazione, mentre per il settore delle scommesse si parla di fiscalizzazione. E’ assurdo, per di più in quanto le sale scommesse sono chiuse. Dove prendono i soldi? La cosa straordinaria è che questo incremento di tassazione viene venduto come un supporto allo sport. Vorremo leggere le relazioni tecniche che hanno determinato e stanno determinato questa decisione, così come le analisi di impatto regolamentare che sono parte necessaria dell’iter di approvazione di provvedimenti normativi come questo. Vorremmo capire cose che non siamo in grado di capire e che riteniamo non siano assolutamente in grado di giustificare la misura”. Infine, sulle dichiarazioni del Ministro dello Sport Spadafora sui finanziamenti al Coni, Sbordoni ha affermato: “Il ministro Spadafora ha detto al Coni che i 410 milioni di euro allo sport sono comunque garantiti: da dove vengono quei soldi?”. lp/AGIMEG