dal nostro inviato – “La Stabilità 2016 ha abrogato la tassa dei 500 milioni e ha dettato una norma interpretativa per raccogliere le rimostranze sollevate dal settore”. Lo ha detto l’avvocato di Stato Pio Marrone, intervenendo di fronte alla Corte Costituzionale nella discussione sulla tassa dei 500 milioni. “Il riparto del contributo – in particolare – con la nuova norma deve essere commisurato ai ricavi dei singoli soggetti”. Marrone ha poi evidenziato che con le modifiche, “la tassa è diventata un’una tantum, dovuta per un solo anno. Non c’è più quel taglio insostenibile dei ricavi che lamentano gli operatori. Inoltre grava su tutta la filiera e è pari a un ottavo dei ricavi complessivi”. Marrone ha anche evidenziato che la tassa non è stata interamente versata, “Secondo fonti del governo sono stati versati solo 330 milioni”. Marrone ha difeso la scelta di ripartire la tassa sulla base del numero di apparecchi: “forse non è un criterio perfetto, ma non è irrazionale. Dai dati dell’ADM emerge chiaramente che chi ha più apparecchi raccoglie più gioco”. E sulla scelta di colpire solamente gli apparecchi e non altri giochi: “le slot assicurano circa la metà dei ricavi complessivi del settore dei giochi. Era inevitabile colpire questo segmento per primo”. Infine sullo stravolgimento della filiera: “non bisogna dimenticare che l’euro che si inserisce nella slot è denaro pubblico, e che lo Stato poi ripartisce I ricavi con I concessionari sulla base degli accordi contrattuali. La tassa non stravolge nessun accordo – lo Stato non può intervenire su contratti tra privati – semplicemente interviene sull’unico soggetto con cui lo Stato ha rapporti”. gr/AGIMEG