“L’interdittiva antimafia ha alle spalle una serie di accertamenti di natura molto complessa” ha detto l’Avvocato di Stato Amedeo Elefante nel corso dell’udienza di fronte al Tar Lazio sulla vicenda Bplus. E difendendo il comportamento della Prefettura nel corso dell’aggiornamento del 2014: “Nessun atteggiamento di persecuzione, al Prefettura ha manifestato la dovuta diligenza nel portare avanti l’istruttoria, chiedendo anche alle Amministrazioni coinvolte aggiornamenti sulla situazione. Cos’altro avrebbe dovuto fare?”. L’iter seguito dalla Prefettura era stato definito un “autogol, una richiesta d’aiuto” dalla difesa della compagnia. Elefante ha quindi sottolienato che “gli elementi devono essere valutati nel loro quadro complessivo, per accertare se dall’insieme emergano profili di rischio di infiltrazione criminale”. E sul commissariamento: “La compagnia si è sottratta alle forme di controllo che erano state previste. In qualche modo si doveva intervenire. La finalità del provvedimento, inoltre, è quella di assicurare la prosecuzione delle attività, come dimostra lo stesso nome dell’isitituto. Anche in questo caso insomma non c’è alcun intento di persecuzione”. Elefante ha quindi ricordato che la Prefettura sta ancora svolgendo l’aggiornamento dell’interdittiva: “la pronuncia del Tar avrà il suo peso, ma ovviamennte non sarà determinante, visto che l’Amministrazione conserva la sua discrezionalità”. gr/AGIMEG