Tar Emilia-Romagna: “Distanziometro ha solido ancoraggio nella giurisprudenza. Enti locali hanno dovere di regolamentare attività di gioco al fine di tutelare la salute”

Il titolare di una sala VLT di Piacenza ha presentato ricorso al tar dell’Emilia-Romagna per contestare la deliberazione della Giunta comunale con cui sono stati individuati i luoghi sensibili all’interno del territorio. Il Tribunale ha affermato che: “giova ricordare come la legittimità delle disposizioni de quibus di attuazione delle previsioni regionali sul cosiddetto “distanziometro” delle sale gioco dai luoghi sensibili abbia un solido ancoraggio nella uniforme giurisprudenza amministrativa per cui si riconosce un cogente dovere in capo alle autonomie di attuare interventi limitativi nella regolamentazione delle attività di gioco, ispirati alla tutela della salute (Consiglio di Stato n. 4509/2019, n. 4199/2018). Ne discende che, contrariamente alla diversa prospettazione di parte ricorrente, il principio-valore della libertà di mercato – e la connessa tutela di posizioni di legittima aspettativa a fronte di attività già avviate – può essere ragionevolmente compressa per il contrasto alla ludopatia, avendo la Corte costituzionale ribadito che, nel quadro assiologico evincibile dal complessivo assetto della Carta fondamentale, risultano prevalenti, sugli aspetti di ordine pubblico e sicurezza e di tutela delle iniziative imprenditoriali, le finalità di carattere socio-sanitario proprie di quelle disposizioni regionali con le quali il legislatore si propone di impedire la prossimità di sale e apparecchi da gioco a luoghi ove si radunano soggetti ritenuti psicologicamente più esposti (Corte Costituzionale n. 108 del 22.3.2017 e, successivamente ed in termini, n. 27/2019)”. Con questa motivazione è stato respinto il ricorso e confermata la legittimità della mappatura dei luoghi sensibili. ac/AGIMEG