Tar Emilia chiede chiarimenti al Comune di Scandiano: per il distanziometro non si può usare una Chiesta chiusa

Il Tar Emilia Romagna chiede chiarimenti sul distanziometro adottato dal Comune di Scandiano – in provincia di Reggio Emilia – il Municipio infatti potrebbe aver inserito nella lista dei luoghi sensibili anche una Chiesta chiusa. A intentare il ricorso è stata un’agenzia di scommesse del Comune che nel 2018 ha ricevuto una diffida a proseguire l’attività, appunto perché l’esercizio era troppo vicino a una chiesa. Tra gli altri motivi di ricorso, la sala ha sostenuto non solo che la Chiesa usata come luogo sensibile sia in realtà chiusa, ma anche che il distanziometro provochi un effetto espulsivo. Il Tar ha chiesto infatti di chiarire “lo svolgimento presso il luogo sensibile vicino all’attività dell’odierna ricorrente, ossia la Chiesa dei Frati Cappuccini, di effettiva attività di culto o se la stessa, viceversa, risulti chiusa alla partecipazione ad attività di culto come dedotto da parte ricorrente”. Il Comune dovrà anche spiegare “la presenza o meno di un effetto espulsivo nel Comune di Scandiano nei confronti delle attività di scommesse”, in sostanza “l’effetto espulsivo dovrà essere valutato anche con riferimento alla possibilità di svolgimento dell’attività di che trattasi nei luoghi posti a debita distanza dai luoghi sensibili”. Il giudice ha inoltre ordinato al Municipio di depositare una relazione entro 60 giorni, la prossima udienza pubblica è stata fissata al 26 gennaio 2022. lp/AGIMEG