Oltre 4,3 miliardi di euro vinti tra prima e seconda categoria, 2 mila estrazioni, 115 vincite milionarie del grande Jackpot con punti 6 e 637 vincite con punti 5+1. Sono i numeri di 18 anni di SuperEnalotto, il gioco che ha catalizzato l’attenzione di almeno 1 italiano su 4, rendendolo il più conosciuto e amato d’Italia, che dal 31 gennaio si rinnova. Nasce come evoluzione dell’Enalotto, che Sisal ha gestito fino al 1997, da un’idea di Rodolfo Molo, figlio di Geo Molo, l’inventore della famosa schedina del Totocalcio e tra i fondatori della Sisal. Un gioco semplice ma efficace: sei numeri da pronosticare su 90. Nel primo concorso, il 3 dicembre del 1997, il montepremi era di 1.176.345,50 milioni di vecchie lire, in quell’occasione non sono stati centrati “5”, ma 330 punti “4” e 12.038 punti “3”. Il primo “6” della storia fu centrato il 17 gennaio del 1998 a Poncarale, in provincia di Brescia, per una vincita superiore a 11,8 miliardi di lire. L’ultimo “6” è stato invece realizzato il 16 luglio 2015 a Acireale (Ct) per un importo pari a 21,8 milioni di euro. Ma il più alto premio nella storia dei giochi in Italia è stato centrato il 30 ottobre 2010. L’Ufficio Premi Sisal, grazie alle interviste effettuate ai vincitori in fase di ritiro del premio, ha tracciato anche un profilo dei desideri degli italiani: ne emerge un quadro omogeneo a livello geografico. Le categorie più fortunate sono operai, a pari merito con commercianti e pensionati; seguono le casalinghe, gli artigiani, gli agenti di commercio e gli impiegati. Tra i vincitori troviamo anche idraulici, imprenditori, insegnanti, studenti e avvocati. Almeno una volta hanno vinto anche un pizzaiolo, un geometra, un cameriere, un farmacista e un medico chirurgo. L’Italia sembra davvero sognare una vita normale: anche di fronte a vincite milionarie nessuno ha mai dichiarato di voler smettere di lavorare, confermando che il denaro aiuta a vivere una vita migliore ma senza per questo voler rinunciare alla quotidianità. Ma il dato più significativo è che si registra una forte disparità tra i desideri del gentil sesso e quelli maschili. La graduatoria per le signore vede al primo posto il desiderio di aiutare i figli, segue la volontà di sistemare casa o comprarne una nuova e al terzo posto di fare un viaggio con la famiglia. Gli uomini invece mettono tra i primi tre desideri l’acquisto dell’auto da sogno, comprare un orologio di pregio o un oggetto legato alla loro passione, come ad esempio una bicicletta in titanio. La “caccia alla sestina”, ha sempre rappresentato, nella cultura nazional popolare, la sfida per eccellenza scatenando il desiderio degli italiani. Quando è il momento di compilare la schedina, entrano in scena fortuna, abilità, scaramanzie, riti collettivi, ma soprattutto numeri, visti come momenti magici, capaci di riassumere gli eventi della vita. Molti giocatori tendono a usare le combinazioni suggerite dalla ricevitoria o decidono di aggregarsi ad amici e conoscenti, ma i più si divertono a comporre la sestina, interpretando un fatto, un avvenimento accaduto, un sogno, come se qualunque episodio, possa tradursi in una sequenza di numeri. La vera motivazione, quindi, il vero acquisto è il sogno, ovvero la possibilità di giocare con la fantasia. dar/AGIMEG