Il jackpot del SuperEnalotto più alto della storia del concorso e, attualmente, del mondo sta catalizzando l’attenzione degli italiani. Chi azzeccherà la sestina vincente si porterà a casa 258milioni e 300mila euro, spazzando il precedente record che ha resistito, imbattuto, 3 anni: era di 209 milioni ed era stato vinto a Lodi il 13 agosto del 2019. L’ultimo jackpot invece risale al 22 maggio del 2021 a Montappone nelle Marche, dove un fortunato giocatore ha vinto 156 milioni di euro.
Il gioco, che a dicembre compirà 25 anni (è nato il 3 dicembre 1997), vede come trend piuttosto costante, un italiano maggiorenne su 5 tenta la fortuna al Superenalotto. La Sisal spiega che il numero dei giocatori non è direttamente proporzionale al montepremi: il luogo comune che più aumenta e più si gioca è dunque sfatato. Inoltre, se ci sono preoccupazioni esterne si gioca meno: in pandemia si è giocato decisamente meno, così come nei primi mesi del conflitto russo-ucraino. E’ quanto si legge su Repebblica.it.
Pensare che le ultime due vincite super milionarie – quella di Lodi e quella di Montappone – abbiano radicalmente trasformato la vita di persone e di intere famiglie con soli 2 euro di giocata, fa intuire perché, al momento, il Superenalotto batte tutti gli altri giochi, per avvicinarsi al sogno di una vita sicuramente lontana da stenti e preoccupazioni economiche.
La sestina più giocata è 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 che ha la stessa probabilità di uscire secondo i matematici della Sisal di numeri a caso. Questa viene giocata dal 2,5% della popolazione maggiorenne. Altri si affidano completamente al caso, mettendo il proprio destino nell’inchiostro della macchina della ricevitoria e altri ancora invece mettono il pallino sul numero più emotivamente vicino. Ecco perché i numeri più giocati sono dall’1 al 31, che corrispondono a date di compleanno, di nascita, di anniversari, ma anche di morti e funerali: giorni più vicini alle emozioni delle persone insomma.
Quando si vince un premio superiore ai 52mila euro si deve andare di persona agli uffici premi della Sisal, le cui sedi sono due: una a Roma e una a Milano. Lì, il fortunato, deve varcare una porta dorata, incastonata in una parete ricoperta di piante (la favola in fondo comincia da quel momento) e oltre la soglia un funzionario l’attende per far compilare tutta la parte burocratica. Il titolo è al portatore e si deve quindi portare con sé il biglietto vincente con la ricevuta e un documento d’identità. Entro il 91esimo giorno viene accreditata la cifra in un’unica soluzione perché deve essere tracciabile. La vincita è tassata al 20% superati i 500 euro e quel 20% si dà allo Stato. La vincita non rientra più nella dichiarazione dei redditi, basta esibire in caso di verifica della Finanza la documentazione che viene rilasciata “introito da vincita” e il bottino (a parte quel 20%) non subisce altri attacchi dalle tasse.
In quasi 25 anni di Superenalotto sono stati 124 i jackpot distribuiti. La fascia di giocatori che hanno vinto milioni si posiziona nella classe media, persone che hanno un lavoro, un reddito normale. Ma mentre le donne quando è stato loro chiesto come intendevano spendere tutti quei soldi hanno sempre pensato prima alla casa e ai figli, gli uomini hanno espresso atri desideri: dal Rolex alla Ferrari, sono stati i sogni più classici. La vera difficoltà è stata rendersi conto della cifra che avevano vinto, quindi in molti hanno detto “finalmente rifaccio la dentiera”, oppure il divano, oppure un viaggio…”ma di due giorni eh”. Ma c’è chi realizza troppo tardi il valore di una schedina e la conserva come un normale pezzo di carta. lp/AGIMEG