Il settore del gioco in Italia sta attraversando un periodo di trasformazione, con una crescita trainata dall’evoluzione digitale e dagli aggiornamenti normativi. Secondo un’analisi condotta da Astute Analytica, il comparto, che nel 2024 valeva 24,08 miliardi di dollari, potrebbe raggiungere i 66,85 miliardi entro il 2033. Questa espansione è sostenuta dall’adozione di nuove tecnologie, da una maggiore accessibilità delle piattaforme digitali e da una cultura dell’intrattenimento radicata nel paese.
Digitalizzazione del settore
Il segmento del gioco online ha registrato una crescita significativa, superando i 2 miliardi di dollari di ricavi nel 2024. Con una penetrazione del mobile gaming pari al 71%, le piattaforme digitali sono sempre più accessibili, coinvolgendo oltre 12 milioni di utenti attivi. L’evoluzione tecnologica ha contribuito a ridefinire l’esperienza di gioco, con una crescente diffusione delle scommesse in tempo reale e dell’integrazione della realtà virtuale.
Secondo Astute Analytica, il successo del mobile gaming è particolarmente evidente tra i più giovani: il 35% dei nuovi giocatori digitali ha meno di 30 anni, mentre le fascia d’età compresa tra i 35 e i 55 anni resterebbe più fedele ai punti fisici. Questa distribuzione generazionale ha portato alla nascita di un settore turistico specializzato, con oltre 200 tour operator che combinano esperienze culturali e intrattenimento legato al gioco, approfittando della posizione dell’Italia come destinazione storica e hub del gambling.
La persistenza del gioco fisico
Nonostante la crescita del digitale, il gioco fisico mantiene un ruolo significativo con il 56,6% dei volumi di gioco totali. Nel 2023, le sale fisiche hanno registrato 7,5 milioni di visite, confermando l’interesse per l’esperienza dal vivo. Gli over 35, in particolare, secondo l’analisi, continuerebbero a preferire l’interazione diretta, la possibilità di seguire eventi sportivi in presenza e i vantaggi offerti dai programmi fedeltà.
Il futuro del settore
L’introduzione di nuove regole sta ridefinendo il mercato. Dal 2024, il nuovo regime di concessioni online ha previsto licenze di nove anni al costo di 7 milioni di euro ciascuna, con l’obiettivo di strutturare ulteriormente il settore e contrastare il gioco irregolare, che secondo le stime vale circa 25 miliardi di euro annui. Gli investimenti tecnologici proseguono, con lo sviluppo di soluzioni basate su realtà virtuale e intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza di gioco. I programmi di gioco responsabile stanno acquisendo maggiore rilevanza: 85.000 utenti hanno aderito a sistemi di autoesclusione e vengono investiti 50 milioni di euro all’anno in campagne di sensibilizzazione.
L’impatto economico
Il settore del gioco contribuisce alle entrate fiscali con oltre 11 miliardi di euro annui e genera circa 150.000 posti di lavoro. La crescente competizione tra operatori ha portato a un’espansione del mercato. Per distinguersi, le aziende stanno investendo in servizi innovativi e in iniziative per il gioco responsabile, per un totale di circa 50 milioni di euro all’anno. Le modalità di pagamento riflettono il cambiamento in atto: carte di credito e debito rappresentano il 43,73% delle transazioni, con sistemi di sicurezza sempre più avanzati e un tasso di frode estremamente basso: 0,018 casi ogni 1.000 transazioni.
Il mobile e le nuove frontiere
Il gioco su mobile sta assumendo un ruolo predominante, con 2,6 milioni di utenti attivi ogni mese nel 2023 e il 64% delle scommesse sportive effettuate in tempo reale tramite dispositivi mobili. L’integrazione con lo streaming video ha reso le piattaforme digitali ancora più attrattive, con il 74% degli utenti che preferisce siti che offrono questa funzionalità. Con un tasso di penetrazione internet del 92% e un’adozione degli smartphone al 78%, l’Italia rappresenta un mercato in continua evoluzione. Secondo l’analisi di Astute Analytica, a guidare il settore sono alcuni dei principali operatori: Snai, Lottomatica, Sisal Group ed Eurobet, che continuano a trainare l’innovazione e la crescita del mercato italiano.
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