Anche Striscia la Notizia, nella puntata andata in onda ieri sera, si è occupata del caso dell’agenzia di scommesse di Cesena che, attraverso una sorta di “gincana”, era riuscita a rispettare la distanza dei 500 metri dai luoghi sensibili ed in questo caso da una chiesa. Capitan Ventosa, l’inviato di Striscia la Notizia, ha fatto vedere tutto il percorso da fare per entrare nell’agenzia ed ha intervistato il titolare che ha dichiarato: “siamo aperti dal 1984, quindi 35 anni di attività, e se non avessi trovato questo sistema avrei dovuto mandare a casa tanti lavoratori”. L’inviato di Striscia ha ribadito il fato che si tratta di un’agenzia aperta da tanto tempo, mentre la legge sul distanziometro è molto recente. Ricordiamo che il fatto risale ad agosto scorso, quando il titolare dell’agenzia di Cesena, di via del Mare vicino allo Stadio, ha ricevuto dal Comune l’ordine di chiusura perché non in regola con il distanziometro. L’agenzia si trova infatti a 370 metri da una chiesa. Il titolare ha quindi deciso di “allungare” il percorso che gli scommettitori devono fare per accedere nei locali: sfruttando il cortile esterno ha costruito una recinzione metallica in modo da formare un circuito di 130 metri, e rispettare la distanza richiesta dal Comune. La notizia, anticipata da Agimeg, ha subito suscitato una forte reazione da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle: “La Regione e il Comune di Cesena non possono restare a guardare mentre una sala scommesse escogita uno stratagemma per aggirare le norme sulla legge contro l’azzardopatia. Creare dei fantozziani percorsi pedonali con l’unico scopo di far crescere la distanza dai luoghi sensibili, in questo caso una chiesa, è davvero assurdo e inaccettabile. Per questo stiamo preparando anche una segnalazione alla Procura” – ha dichiarato Andrea Bertani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle – “Si tratta di una presa in giro bella e buona e che fa seguito al caso analogo dell’hippobingo di Cesena che ha spostato il proprio ingresso verso l’ippodromo sempre per aggirare il limite delle distanze dai luoghi sensibili. Invitiamo anche la parrocchia di San Pietro a modificare il proprio ingresso, creando qualche percorso altrettanto stravagante in modo da riportare la distanza tra i due luoghi ai metri originari, ovvero 370”.
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lp/AGIMEG