Assemblea FIPE 2020, Stoppani (Presidente Fipe-Confcommercio): “Ristori che il Governo ha messo in campo insufficienti vista la gravità della crisi, nostre attività sono essenziali perchè producono reddito ed occupazione”

“Diamo atto al Governo dei grandi sforzi per sostenere il nostro settore, ma i nostri imprenditori vedono un futuro precario. Le attività dei pubblici esercizi sono state considerate non essenziali e dunque possono essere chiuse, anche se per noi sono essenziali in quanto producono reddito ed occupazione. Inoltre operano in sicurezza rispettando le regole. Chiudendo i pubblici esercizi si chiudono i valori sociali, la coesione sociale, la qualità della vita, il modello italiano, oltre ai fatturati. Il settore va aiutato con aiuti emergenziali: chiediamo il rafforzamento dei ristori che il Governo ha messo in campo, ma sono insufficienti rispetto ai nostri bisogni vista la gravità della crisi, abbiamo bisogno di indennizzi a fondo perduto, del prolungamento della cassa integrazione, di rivedere aspetti legati alla liquidità”. E’ quanto ha detto Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe-Confcommercio, nel corso dell’Assemblea annuale FIPE 2020.
“Servono provvedimenti per stimolare domanda, penso alla possibilità di una manovra sull’IVA a tempo determinato, con un’aliquota inferiore 10%, e al ripristino degli strumenti di cash back per ristorazione, ma anche ad un allargamento della tax credit per il rimodernamento delle nostra attività. Inoltre abbiamo bisogno di interventi di natura strutturale per dare prospettiva e futuro ai pubblici esercizi. Serve dare dignità istituzionale al settore, con un unico Ministero di riferimento, con una regia unificata. Dobbiamo poter operare su un mercato che ha le stesse regole per tutti, alcuni operatori fanno la nostra attività con regole meno onerose che vanno corrette, serve una concorrenza leale sul mercato. Infine va rafforzato il capitale umano, alzando la qualità e i requisiti dei lavoratori del comparto. Solamente così potremo gestire al meglio la crisi: oggi le imprese non vogliono chiacchiere, ma risultati”, ha concluso Stoppani. cr/AGIMEG