“In Italia è presente un sistema di norme che funziona poiché consente ai 18 milioni di giocatori italiani di giocare nella rete legale. Tuttavia, il sistema delle proroghe non può continuare all’infinito poiché non permette di pianificare e introdurre l’innovazione tecnologica che è il driver per la tutela del consumatore”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione (AGIC), Gennaro Schettino, durante il suo intervento agli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“Dieci anni di proroga sono tanti e non vogliamo essere dei balneari bis. Quindi il riordino è necessario. Il primo decreto che è stato approvato, ovvero quello dell’online, dà degli importanti input: in primis avere dei concessionari in grado di innalzare il livello di offerta e delle infrastrutture. Inoltre, è importante che nel corso della durata della concessione non ci siano modifiche della tassazione, poiché è fondamentale una stabilità economica. Per fare un vero e proprio salto tecnologico abbiamo bisogno di certezze normative e fiscali”.
“Le regioni, nel 2012, con il Decreto Balduzzi, hanno inserito delle distanze. Oggi è chiaro che debbano essere superate, poiché ci sono degli strumenti in grado di intervenire e tutelare il giocatore in modo nettamente migliore. Solo per fare un esempio ci sono delle tecnologie predittive in grado di capire se un utente potrebbe essere problematico. Questi strumenti sarebbero sicuramente più efficaci di quelli adottati fino ad ora”, ha concluso. ac/AGIMEG