Nel mondo si puntano in un anno oltre 292 miliardi di dollari e di questi 77,8 miliardi (una cifra in pratica quasi equivalente all’intero giro d’affari del mercato del gioco in Italia) finiscono per sostenere le ‘good causes’. E’ il bilancio di un anno di lotterie mondiali secondo i dati della World Lottery Association (WLA), l’associazione degli operatori di gioco che riunisce 149 membri distribuiti in 76 Paesi del mondo. Il dato comprende tutte le puntate effettuate su giochi a base numerica (Lotto, Eurojackpot, Euromillions, Mega Millions, Powerball), sulle lotterie istantanee e sulle scommesse sportive (sia a quota fissa che a totalizzatore). Il dato è la somma dei 273,4 miliardi dell’attività economica dei membri WLA nel 2014, in crescita del 6,8% rispetto ai 256,1 miliardi dell’anno precedente, integrato con i numeri dei tre Stati del Nord America dove il settore delle lotterie è regolamentato, che porta il totale a 292,7 miliardi. Nel dettaglio, i giochi numerici rappresentano la più grande fetta a livello planetario in termini di volumi di gioco, attestandosi a 159,9 miliardi di dollari nel 2014, pari al 57,8% degli incassi totali, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente (153,7 miliardi). Le lotterie istantanee hanno mosso invece 65,8 miliardi, pari al 24,5% del totale – in altre parole una giocata su quattro nel mondo finisce in un gratta e vinci – e in crescita del 3,1% sui 63,8 miliardi del 2013. Ma sono le scommesse sportive, sia a quota fissa che a totalizzatore, ad aver registrato il balzo maggiore, crescendo complessivamente del 23,8% a 47,7 miliardi di dollari contro i 38,6 miliardi dell’anno prima, per effetto della spinta dei Mondiali di calcio in Brasile. Di riflesso, è cresciuta anche la quota mercato, passata dal 15,3% al 17,7% (più precisamente, le scommesse a quota fissa raggiungono il 10,5% e quelle a totalizzatore il 7,2%). La raccolta complessiva dei giochi a livello mondiale, poi, cresce ulteriormente se si considera che 32 membri della WLA hanno ottenuto profitti da altri canali, su tutti le VLT, con un bilancio di 38 miliardi di dollari (+9,7%).
Asia primo mercato per volumi di gioco. Sul podio anche Europa e Nord America
E’ l’Asia e la regione del Pacifico a guidare la classifica delle aree in cui si gioca (lotterie, giochi numerici, gratta&vinci, scommesse sportive) di più nel mondo, con 105,7 miliardi di dollari, pari al 39,3% del totale planetario. In altre parole, quasi una puntata su due ogni anno finisce in Asia. I giochi a base numerica rappresentano il 60,2% del totale (pari a 63,6 miliardi), seguiti dalle scommesse sportive con il 33,4% (35,3 miliardi) e dalle lotterie istantanee con il 6,4% (6,8 miliardi). L’Europa è seconda tra le macroaree con poco meno di 100 miliardi di dollari e il 37% di quota di mercato mondiale. I giochi a base numerica rappresentano il 60,6% delle vendite (60,4 miliardi), seguiti dalle lotterie istantanee con il 28,2% (28,1 miliardi) e le scommesse sportive con l’11,2% (11,1 miliardi). Una giocata su cinque finisce invece in Nord America (20% di quota mercato) per un totale di 53,9 miliardi. Oltreoceano la parte del leone la fanno le lotterie istantanee con una quota percentuale del 57% (30,7 miliardi), seguite dai giochi numerici con il 42,1% (22,7 miliardi) e dalle scommesse con appena lo 0,9% (mezzo miliardo di dollari). L’America latina ottiene 8,7 miliardi con una quota mercato del 3,2% a livello mondiale: la quasi totalità delle vendite (il 94,5%) finisce in Lotto e lotterie, pari a 8,2 miliardi. Chiude l’Africa con 1,3 miliardi e lo 0,5% del totale mondiale.
Per ogni dollaro giocato nel mondo oltre 28 centesimi a favore di educazione, cultura e ambiente
Ogni anno per ogni dollaro giocato nel mondo – fra lotto, lotterie e scommesse – 28,4 centesimi finiscono a sostegno delle ‘good causes’. Nel 2014, su un totale di 273,4 miliardi di dollari incassati dai membri della World Lottery Association, ben 77,8 miliardi sono andati a educazione, sport e cultura, un dato in crescita del 5% rispetto ai 74,2 miliardi dell’anno precedente. In media, nei 72 Paesi in cui operano 127 membri della WLA che destinano parte delle entrate alle ‘good causes’, i benefici grazie a progetti nel sociale si attestano a 16,4 dollari per ogni abitante. La fetta più consistente del denaro indirizzato alle ‘good causes’ finisce nei bilanci delle tesorerie dei singoli Stati, alla voce ‘allocazione generica’, ma viene gestito a seconda delle esigenze di intervento nel sociale. Nel 2014 questa cifra si è attestata a 23,8 miliardi di dollari, il 46,7% dei 77,8 miliardi totali, in linea con i risultati dell’anno precedente (23,5 miliardi). I progetti nell’educazione scolastica rappresentano la seconda voce in termini assoluti con 12,1 miliardi di dollari e una quota del 23,7% di tutto il denaro indirizzato alle ‘good causes’, in crescita rispetto agli 11,7 miliardi del 2013. Lo sport ottiene una quota del 7,3% con 3,7 miliardi di dollari, mentre la cultura beneficia di 1,1 miliardi (2,1%). Parte del denaro viene anche devoluto a progetti a tutela dell’ambiente, con 7,8 miliardi (15,4%). cr/AGIMEG