Speciale 8 marzo: Chiara Terrabusi, ad Romagna Giochi e Nazionale Elettronica

“Veniamo ingiustamente giudicate in base a luoghi comuni e per questo dobbiamo lottare più degli uomini per affermare le nostre ragioni. In azienda non c’è spazio per nessuna forma di discriminazione

 

Cosa vuol dire essere donna nel mondo del lavoro relativamente al settore del gioco pubblico?

Essere donna in un settore difficile e bersagliato come il gaming non è una cosa semplice.

Noi donne siamo spesso mamme e venire giudicate, ingiustamente e sulla base di luoghi comuni, ci rende ancora più determinate ad affermare le nostre ragioni e far valere i nostri diritti.

Mia figlia, 8 anni, mi ha fatto sorridere un paio di mesi fa dicendo che aveva detto a scuola che lavoro faccio ed era tutta fiera. A volte basterebbe essere più semplici e lineari come i bambini e meno complicati degli adulti. Vedere negli occhi di mia figlia l’orgoglio per la sua mamma mi ha fatto capire di essere nella giusta direzione, difendere la legalità e battersi contro i pregiudizi è una grande battaglia per le donne del nostro settore.

 

Da quando ha cominciato la sua attività ad oggi è cambiato qualcosa nel rapporto di competenze e ruoli di responsabilità rispetto ai colleghi uomini?

Nel nostro settore ci sono molte donne occupate e anche in ruoli di responsabilità e ai vertici.

Per la nostra capacità di mediare e di affrontare le difficoltà riusciamo ad adattarci meglio di alcuni colleghi uomini sia ai cambi normativi, sia alle esigenze organizzative alle quali il mondo del gioco sottopone i suoi addetti anno dopo anno, governo dopo governo.

Credo che essendoci molta discriminazione all’esterno del settore gioco ci sia invece al suo interno molta coesione tra generi ed etnie. Da noi in azienda vige da sempre il principio della competenza e della voglia di lavorare. Non c’è spazio per forme di discriminazione di razza, genere, orientamenti sessuali e sinceramente ne vado molto fiera perché eravamo attuali già vent’anni fa. Dovremmo essere promotori della libertà, sia di giocare che di frequentare chi ci pare.

Come immagina il ruolo della donna, in questo settore, nei prossimi anni?

Noto con ammirazione che le donne stanno assumendo ruoli sempre più di successo. Personalmente farmi valere e trovare il mio ruolo in azienda rispetto ai miei tre fratelli, anche se devo dire che non mi hanno ostacolata, è stata una bella sfida. Semmai per me è stato più difficile trasmettere le mie idee e la mia visione in quanto molto più giovane dei miei fratelli e con una formazione personale iniziata fuori dall’azienda. Non accetto però chi si cela dietro la discriminazione per nascondere il proprio disinteresse e disimpegno.

Siamo fautori del nostro futuro, donne o uomini o altro, dobbiamo farci valere per la nostra crescita professionale ed il valore aggiunto che portiamo alla nostra sfera professionale quindi avanti tutta Donne del Gaming!