L’effetto lockdown sul gioco legale ha prodotto per le casse dell’Erario una perdita superiore ai 4 miliardi di euro, stando almeno all’ultimo dato reso noto dal Dipartimento delle entrate con il bollettino delle entrate dei primi 10 mesi del 2020. Nessun recupero di gettito fiscale previsto negli ultimi due mesi dell’anno a causa delle nuove chiusure a fronte del nuovo aumento di contagi. Considerando la chiusura dei punti gioco per quasi 6 mesi nel corso del 2020, la stima dei ricavi fiscali per lo Stato (complessivo per i due canali fisico ed online) a fine 2020 non raggiungerà i 7 miliardi di euro, pari a oltre 4,5 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. E’ il quadro delineato dal ‘Sole 24 Ore’ in merito alla situazione del settore del gioco legale. L’80% della perdita di entrate per l’erario è derivata dalla chiusura delle attività di gioco, ma è anche dovuto allo spostamento dei giocatori sul circuito illegale a causa delle restrizioni. Come Agimeg aveva anticipato ieri riportando le parole del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna. Le chiusure e le misure di restrizioni ancora in atto non lasciano intravedere nulla di buono anche per il 2021 con il rischio di una ulteriore erosione del mercato legale in favore di quello illegale. I rischi di chiusura delle attività economiche riguardano principalmente piccole imprese familiari di gestione di una agenzia di scommesse o esercizi pubblici a cui viene meno il contributo della raccolta di gioco attraverso apparecchi, necessario alla copertura di quota parte dei costi di gestione, quali le utenze, dell’esercizio stesso. Nonostante i ristori, il rischio di chiusura si stima possa riguardare alcune centinaia di sale scommesse e sale giochi e diverse migliaia di bar, mentre il rischio occupazionale potrà interessare più di 30.000 addetti impiegati nella distribuzione fisica del gioco. Preoccupa anche il fronte dei concessionari. Sempre secondo Minenna: “L’emergenza epidemiologica e il blocco totale della raccolta del gioco pubblico che essa ha comportato nel periodo da marzo e fino alla fine di giugno e dal mese di ottobre a gennaio 2021 ha un impatto profondo non solo sulle entrate erariali derivanti dal gioco ma anche sugli stessi bilanci dei concessionari di Stato con effetti ancora totalmente da individuare sul quadro economico complessivo e sullo stesso equilibrio delle concessioni”. lp/AGIMEG