Sono già 29 gli esercizi pubblici controllati a Vicenza dalla polizia locale dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza che limita l’orario di utilizzo delle slot machine nel territorio comunale.
Ben 13 inoltre sono stati quelli sanzionati. La violazione contestata è stata proprio quella al divieto di funzionamento degli apparecchi al di fuori delle fasce orarie stabilite dal provvedimento. In 16 casi, invece, gli agenti hanno riscontrato il rispetto della normativa.
“I controlli – ha assicurato l’assessore alla sicurezza, Dario Rotondi, – proseguiranno anche nei prossimi giorni in tutti i quartieri della città. L’ordinanza del sindaco volta a limitare l’uso delle macchinette mangiasoldi era assolutamente necessaria e la polizia locale effettuerà verifiche a tappeto per garantire la sua osservanza. La tutela delle fasce della popolazione più esposte al fenomeno della ludopatia è infatti una delle priorità di questa amministrazione”.
Com’è noto, l’ordinanza prevede che gli apparecchi per il gioco con vincita di denaro possano funzionare soltanto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. In tutti gli altri orari devono essere spenti, siano allestiti in sale giochi, bar, ristoranti, alberghi, tabaccherie, esercizi commerciali, ricevitorie, sale Bingo, agenzie di scommesse o negozi dediti esclusivamente al gioco. Il titolare dell’autorizzazione deve inoltre esporre targhe in cui risulti chiaro il rischio di dipendenza dal gioco e gli stessi orari di funzionamento degli apparecchi.
Chi non rispetta quanto previsto dall’ordinanza rischia una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro e, in caso di recidiva, cioè di violazione commessa per due volte, la sospensione del funzionamento degli apparecchi da 1 a 7 giorni. “L’ordinanza del sindaco di Vicenza – spiega il Comune del capoluogo berico – è nata dalla necessità di adottare un provvedimento a tutela della salute della comunità, a fronte di dati estremamente preoccupanti: al Serd, il Servizio territoriale per le dipendenze dell’Ulss 6, negli ultimi quattro anni si sono già rivolti ben 400 giocatori patologici, senza che peraltro questa malattia sia stata ancora inserita nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Non solo: il Serd stima in 4000 i giocatori a rischio e in 1500 quelli patologici presenti nel territorio dell’Ulss 6. lp/AGIMEG