Consiglio di Stato. Sono stati mandati in decisione i due ricorsi – discussi in sede cautelare – intentati da due sale bingo contro l’ordinanza con cui il Comune di Napoli disciplina gli orari di apertura delle sale. In primo grado il Tar Campania ha accolto le ragioni del Comune sottolineando che secondo una giurisprudenza che si va consolidando i Sindaci hanno il potere di imporre simili limiti, in forza del Testo Unico sugli Enti Locali. Le sale hanno quindi impugnato queste pronunce, chiedendo al Consiglio di Stato anche un decreto cautelare. In questa sede (fine agosto), hanno cercato di fare leva sulla diminuzione degli introiti, ma per i giudici di Palazzo Spada l’arco di tempo preso in esame per il conteggio era troppo ristretto. In vista dell’udienza di oggi, le sale hanno depositato una perizia per dimostrare che a causa degli orari imposti dal Comune hanno subito un calo di introiti di circa il 60%. Il Comune – per dimostrare la necessità di un simile provvedimento – ha invece ribattuto che Napoli sia la provincia italiana con la maggiore diffusione di sale da gioco, e ha depositato un regolamento comunale che dal 2015 prevede uno stanziamento di 4 milioni l’anno in favore delle ASL, proprio per contrastare il fenomeno delle ludopatie. L’ordinanza del Collegio è attesa nelle prossime 24-48 ore, la questione tornerà quindi al Tar Napoli per il merito. Di fronte al giudice di primo grado è già fissata un’udienza di merito a dicembre, per un ricorso analogo intentato da una sala scommesse. Secondo fonti legali, tuttavia, è probabile che venga disposto un rinvio per discutere il ricorso insieme a tutti gli altri intentati in questi mesi. In questo caso l’udienza slitterebbe a inizio 2017. gr/AGIMEG