L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha presentato vari ricorsi al Consiglio di Stato per chiedere la riforma delle sentenze del Tar del Lazio che aveva accolto l’appello di alcuni operatori di gioco contro la richiesta di pagamento di ADM di una somma mensile, pari a 300 euro per ciascuno degli apparecchi in eccedenza rispetto ai prestabiliti parametri numerico-quantitativi presenti in un dato esercizio.
I Giudici di Palazzo Spada hanno precisato che la “Corte di Cassazione ha delimitato i confini del riparto di giurisdizione del contenzioso in questione, statuendo che in tema di concessioni di pubblici servizi, le controversie relative alla fase esecutiva del rapporto successiva all’aggiudicazione sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario – riguardante le indennità, i canoni e altri corrispettivi -, al quale spetta di giudicare sulle questioni inerenti all’adempimento e/o all’inadempimento della concessione con indagine diretta alla determinazione dei diritti e degli obblighi dell’amministrazione e del concessionario, nonché di valutare, in via incidentale, la legittimità degli atti amministrativi incidenti sulla determinazione del corrispettivo”.
Dunque, il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi dell’Agenzia a causa del difetto di giurisdizione del Tar del Lazio e rimanda la controversia al giudice ordinario. ac/AGIMEG