L’ex consigliere della Regione Calabria Francesco Morelli ha cercato di mettere in contatto presunti esponenti del clan Lampada con i vertici dei Monopolio di Stato, l’obiettivo era quello di “procurare” a , di “procurare” a Giulio Lampada, che gestiva alcune società di noleggio slot a Milano, “entrature privilegiate ai Monopoli per aiutarlo a coronare l’ambizione di divenire concessionario di rete e acquisire la licenza per il gioco online”. E’ quanto scrivono i giudici della Quarta Sezione della Corte d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza sulle infiltrazioni del clan Valle-Lampada in Lombardia. IL proposito di ottenere la concessione per gli apparecchi non si concretizzò, ma comunque secondo i giudici milanesi, Morelli “ha offerto un rilevante contributo alla crescita imprenditoriale” del clan. In particolare, avrebbe anche presentato Giulio Lampada all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno – non coinvolto nell’inchiesta – “al duplice fine di acquisire meriti agli occhi del suo capogruppo e di procurare a Giulio Lampada entrature privilegiate ai Monopoli”. L’incontro è avvenuto nel corso di una “convention elettorale a spese del gruppo Lampada”. La Corte d’Appello a giugno aveva pubblicato il dispositivo della sentenza, riducendo lievemente le condanne disposte in primo grado nei confronti degli imputati. In particolare Morelli è stato condannato a 8 anni e 3 mesi di reclusione. lp/AGIMEG