Sistema Gioco Italia su Riforma Fiscale: “Riordino giochi, necessario intervenire sul contrasto alle attività di gioco online illegali. Operatori non sono in grado di sostenere ulteriori aumenti del Preu”

Proseguono alla Camera le audizioni sul Disegno di legge recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”.

Nella memoria depositata da Sistema Gioco Italia – Confindustria si sottolinea che “la Federazione di Confindustria rappresenta, attraverso le Associazioni di categoria e i Concessionari di gioco, l’Industria del Gioco di Stato ovvero i produttori di apparecchi da intrattenimento, i concessionari del gioco legale – apparecchi, scommesse e bingo – e l’ippica italiana. Un settore regolamentato e controllato dallo Stato dal 2013, che ha determinato uno spostamento della domanda di gioco dall’illegale al legale, che ha consentito e consente tutt’oggi di poter intervenire a garanzia del consumatore, che ha canalizzato risorse verso lo Stato ed ha fatto emergere un bacino occupazionale di oltre 6.000 imprese e 150.000 addetti, comprensivo di una rete di vendita di circa 100.000 negozi specializzati e pubblici esercizi”.

“Sistema Gioco Italia ringrazia il Governo per aver introdotto nell’ambito di una riforma articolata ed innovativa, di ampio respiro, qual è quella in materia fiscale il tema del riordino del settore del gioco legale di stato. La Federazione condivide pienamente l’impostazione e le linee di indirizzo contenute nell’ art 13 che definisce i principi cardine entro il quali articolare il progetto di riforma del settore del gioco legale. Tali principi dovranno ovviamente essere oggetto di una particolare attenzione e, auspicabilmente, di un approfondito confronto con le associazioni di categoria, in fase di declinazione operativa. Un particolare apprezzamento va rivolto alla scelta del Governo di richiamare già nel primo comma dell’art. 13 l’obiettivo cardine sotteso al percorso di riforma, ovvero quello della tutela del consumatore. Un importante cambio di passo, una scelta condivisa e condivisibile e non più procrastinabile. L’industria del gioco è cambiata negli anni in modo significativo e l’avvio della Riforma si configura come un’opportunità unica per ridefinire un nuovo assetto del gioco, che tenga conto degli sviluppi di settore, armonizzando e definendo norme chiare, trasparenti, uniformi, capaci di tutelare in modo significativo i consumatori e, nell’ottica del miglioramento continuo, di innalzare ulteriormente i livelli di qualificazione del settore. Questa attenzione alla tutela e protezione del consumatore, richiamata in principio, riteniamo che debba essere l’elemento guida in tutte le fasi successive di declinazione puntuale dell’art.13”, continua.

“Parimenti, la Federazione intende segnalare alcuni elementi a cui rivolgere particolare attenzione in fase di adozione dei decreti attuativi. In particolare, ci riferiamo al principio introdotto di adeguata concertazione tra Stato, Regioni ed Enti locali, richiamato al comma II, lett. b)1 e lett. i)2 . Sistema Gioco Italia ritiene utile e necessario introdurre il principio di concertazione avendo però cura di garantire regole nazionali omogenee che consentano su tutto il territorio nazionale una uniforme dislocazione delle reti di offerta del gioco, da un lato favorendo una distribuzione strutturata del settore nei territori, dall’altro consentendo una adeguata pianificazione degli investimenti legati alle nuove concessioni. A tal proposito, basti pensare che attualmente trovano applicazione sul territorio molteplici leggi regionali l’una diversa dall’altra alcune di queste con un effetto espulsivo superiore al 90%”, aggiunge.

“La riforma dovrebbe essere anche l’occasione per introdurre innovativi criteri di innalzamento degli standard qualitativi e di sicurezza dei punti vendita di gioco legale, tramite un’incisiva e continua azione di formazione nei confronti dei titolari dei punti vendita. In tale ottica andrebbe anche valutata la possibilità di affievolire i regimi di limitazione in presenza di punti di vendita certificati e quindi rispondenti a specifici canoni di qualità e sicurezza con particolare riferimento all’interdizione dell’accesso ai minori e alla prevenzione e la tutela verso i giocatori problematici. Si segnala, inoltre, la necessità di intervenire sul contrasto alle attività di gioco on line illegali che creano attività commerciali parallele, sconosciute al fisco, e che non offrono alcuna garanzia e tutela al consumatore, valutando anche l’introduzione di una disciplina regolamentare, ad oggi inesistente, in relazione ai luoghi fisici per l’erogazione di servizi accessori al gioco (i cd. “PVR”). Secondo Sistema Gioco Italia va riservata particolare attenzione anche a quanto previsto al comma II, lett h) in merito all’adeguamento delle disposizioni in materia di prelievo erariale. Nel contesto europeo, con particolare riferimento ai principali Paesi (UK, Germania, Francia, Spagna), il sistema di tassazione italiano relativo alla filiera del gioco risulta essere decisamente il più elevato. Si consideri che in Italia, la tassazione è stata rivista continuamente al rialzo a partire dal 2013 ad oggi, con ben 5 incrementi dal 2013 al 2018 ai quali sono seguiti gli incrementi varati dal decreto Dignità, e da ultimo, il comma 731 della legge di bilancio 2020 che ha introdotto i più recenti incrementi, portando in particolare l’aliquota Preu al 24% a decorrere dal 1° gennaio 2021 per gli apparecchi AWP e al 8,60% per le VLT. E’ evidente, dunque, che ulteriori aumenti del prelievo erariale non sarebbero sostenibili da parte degli operatori dal momento che comprometterebbero radicalmente la remuneratività dei titoli concessori, non consentendo peraltro il recupero degli investimenti, impattando irrimediabilmente anche sulla valorizzazione degli asset concessori e dell’offerta di gioco legale. Ciò si rifletterebbe anche sulla impossibilità di innalzare gli standard di qualità e sicurezza delle reti di vendita sia online che fisiche. Per quanto sopra espresso, Sistema Gioco Italia ritiene fondamentale che venga assicurata stabilità fiscale, mantenendo inalterati gli attuali livelli di prelievo erariale”, prosegue.

“Infine, la Federazione ritiene necessario evidenziare l’importanza di valorizzare le specificità della rete esistente dei concessionari bingo, frutto di oltre 20 anni di integrazione con il tessuto sociale e produttivo, oggetto di continui investimenti finalizzati a migliorarne i livelli di sicurezza per il giocatore; e dell’ippica i cui 40 ippodromi, peraltro location di importante valore storico, possono senz’altro diventare luoghi dedicati alla concentrazione dei giochi nel pieno rispetto della sicurezza e salvaguardia della tutela della salute dei cittadini”, sottolinea.

I principi del riordino, art. 13, II comma Introduzione regole tecniche per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, lett. a)

“Si condivide introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili, nonché a prevenire i fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo (DGA) e di gioco minorile. Si ritiene di dover attenzionare, fra i vari principi introdotti, quello relativo alla diminuzione dei limiti di giocata e di vincita che appare eccessivamente generico in relazione ad un tema estremamente tecnico che potrebbe incidere in modo critico su prodotti differenti. Si ritiene in particolare che dovrebbe essere oggetto di valutazione anche l’introduzione di meccanismi per identificare i limiti di deposito”.

Razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco, lett. c)

“Si condivide il necessario riordino delle reti di raccolta del gioco secondo principi di specializzazione e progressiva concentrazione della raccolta di gioco in luoghi sicuri e controllati. Si ritiene necessaria l’introduzione, in relazione ai luoghi fisici per la erogazione di servizi accessori al gioco (PVR), una disciplina regolamentare oggi inesistente, che possibilmente tenga conto anche dell’opportunità di creare uno specifico albo al fine di censire questa tipologia di operatori”.

Rafforzamento dell’apparato normativo requisiti soggettivi lett. d) e e)

“Si condivide il rafforzamento della disciplina sui requisiti di onorabilità dei soggetti controllanti o partecipanti al capitale delle società concessionarie nonché dei relativi esponenti aziendali; Si condivide l’ampliamento della disciplina dei requisiti di onorabilità e trasparenza alla filiera dei concessionari; Si condivide la previsione di una disciplina generale per la gestione dei casi di crisi irreversibile del rapporto concessorio, tenendo conto di quanto già oggi la normativa di settore prevede”.

Titoli abilitativi lett. l)

“In relazione al principio di revisione e semplificazione della disciplina riguardante i titoli abilitativi all’esercizio di offerta di gioco e in merito all’introduzione del titolo abilitativo unico si rappresenta che permane incertezza sul soggetto preposto al rilascio del titolo e sulla capacità di evadere efficacemente, in tempo breve, i relativi procedimenti amministrativi che imporranno il coordinamento tra più amministrazioni”.

Previsione di una relazione alle Camere sul settore del gioco pubblico, lett. p)

“Si condivide l’obbligo di relazione annuale dal MEF alle Camere (Parlamento), segnalando comunque che, allo scopo di rendere efficace tale relazione e cominciare ad introdurre il principio della necessità di una vera e propria indagine epidemiologica sul fenomeno del GAP. Si rende opportuno introdurre, insieme all’obbligo di relazione sull’andamento economico, l’obbligo di relazione periodica da parte delle Regioni al Ministero della Salute ed al MEF sui dati dell’andamento del GAP nei relativi territori di competenza, sul numero complessivo di pazienti in assistenza, dei soggetti nuovi registrati nei singoli periodi di competenza, del quadro patologico complessivo che affligge i pazienti in cura per GAP (ricordando che spesso il GAP è conseguenza di altre patologie e delle relative cure mediche attivate)”, conclude. cdn/AGIMEG