Singapore ha dato il via libera all’utilizzo di crediti virtuali nei casinò, consentendo ai giocatori di scommettere senza utilizzare denaro contante. Questa novità è stata introdotta tramite emendamenti al Casino Control Act, con l’obiettivo di modernizzare e rendere più sicuro il quadro normativo del gioco. Tuttavia, l’utilizzo di criptovalute come mezzo di pagamento rimarrà vietato, per evitare rischi legati al riciclaggio di denaro.
Sì ai crediti virtuali
I giocatori potranno utilizzare portafogli elettronici per caricare crediti virtuali da impiegare ai tavoli da gioco e alle slot machine. Il sistema è stato pensato per agevolare le scommesse e garantire una maggiore sicurezza nelle transazioni all’interno dei casinò. Tuttavia, come precisato dal Ministro di Stato Sun Xueling, “le criptovalute non verranno introdotte poiché considerate troppo rischiose”.
Perchè le criptovalute sono rischiose?
Secondo la Gambling Regulatory Authority, il rischio di riciclaggio di denaro è troppo elevato se venissero utilizzate criptovalute nei casinò. Per questo motivo, il governo ha chiarito che non esiste alcuna intenzione di permetterne l’uso come valuta di gioco.
Controllo sugli operatori illegali
Un altro aspetto importante della riforma riguarda il contrasto agli operatori di gioco d’azzardo non autorizzati, inclusi quelli situati all’estero. La legge prevede che anche i siti di gioco illegali accessibili da Singapore, pur gestiti da operatori stranieri, siano soggetti alle stesse sanzioni previste per quelli locali. Tuttavia, data la difficoltà di applicare queste norme su operatori internazionali, la Gambling Regulatory Authority ha intensificato le misure di blocco dei siti web non autorizzati, proteggendo così i consumatori.
Tasse d’ingresso ai casinò: una misura per frenare il gioco compulsivo
Tra le modifiche introdotte, vi è anche la conferma delle tasse d’ingresso per i cittadini e residenti permanenti di Singapore. Attualmente fissate a 150 dollari al giorno o 3.000 dollari l’anno, queste tasse sono state introdotte come misura per scoraggiare il gioco compulsivo tra i residenti. vb/AGIMEG