Senato, Sbrollini (IV-PSI): “Bisogna parlare di riaperture in sicurezza”. Giammanco (FI): “Per le attività costrette a rimanere ferme serviranno nell’immediato veri e propri indennizzi”

Con 235 voti favorevoli, 23 contrari e nessuna astensione, l’Assemblea del Senato ha approvato la proposta di risoluzione n. 2 della maggioranza sulle comunicazioni del Ministro della salute sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19. “Riteniamo che sia stato sicuramente positivo il coinvolgimento del Ministro dell’economia, perché nel momento in cui si pensa alle chiusure devono essere anche garantiti i ristori”, ha detto in Aula la senatrice Modena (FIBP-UDC). “Dobbiamo ricordare, come è stato detto anche da altri colleghi, che nel frattempo molte aziende non riapriranno più, perché sono già fallite. È necessario quindi avviare un patto di convivenza tra la lotta al virus e la vita delle persone, così come è necessario un piano serio di programmazione tra tutela della salute e lavoro, tra tutela della salute e scuola. Abbiamo la necessità di salvaguardare i nostri cittadini certamente prima di tutto dalla crisi sanitaria, ma anche da quella economica. È per questo che sono necessari ristori, o meglio indennizzi rapidi pari alla perdita reale del fatturato. In sostanza, dobbiamo dare a tutte queste persone delle certezze. L’improvvisazione, gli stop and go del passato hanno creato solo paura e incertezza. Oggi è il momento di parlare certamente, Ministro, come lei ha fatto, un linguaggio di verità, ma allo stesso tempo un linguaggio chiaro di aiuto, di sostegno a chi sta soffrendo di più questa crisi anche dal punto di vista economico e lavorativo, come ha detto la settimana scorsa nell’Aula del Senato il presidente Draghi. Ecco perché bisogna parlare di riaperture in sicurezza di tutti i luoghi della cultura, dello sport, del turismo, del commercio e della ristorazione. Sono settori che alimentano centinaia di migliaia di imprese e di lavoratori, sviluppano un’economia di miliardi di euro e sono essenziali per lo sviluppo sociale ed economico dentro e fuori dall’Italia. Ecco perché le riaperture in sicurezza non sono più rinviabili ed è possibile farlo con protocolli e misure anti Covid, ma dobbiamo fare presto”, ha aggiunto Sbrollini (IV-PSI). “Noi ci occupiamo molto – e giustamente – di economia, e sappiamo che ci sono realtà che non possono rimanere per lungo tempo chiuse. Di fronte a tali realtà rispondiamo con un pacchetto importante di ristori. Lo abbiamo fatto, proviamo a rispondere sul piano economico. Poi ci sono degli aspetti funzionali: quando ci si chiede quale sia la differenza tra le aperture dei ristoranti a mezzogiorno e alla sera, la risposta è evidente, se non ci si vuole animare di polemica. Il ristorante a mezzogiorno ha una funzione pratica, le persone lavorano e da qualche parte devono pur mangiare, perché non tutti possono tornare a casa o portare il pranzo in ufficio, ma c’è anche chi si sposta. La funzione del ristorante di sera è una funzione conviviale, a cui teniamo tutti, non la condanniamo assolutamente, ma a cui possiamo rinunciare se, sull’altro piatto della bilancia, c’è la tutela della salute. Ovviamente dobbiamo poi ristorare chi svolge quella funzione”, ha detto Rampi (PD). “L’azione del Governo dovrà continuare a correre lungo due binari: quello sanitario dell’applicazione rigorosa delle necessarie misure di contenimento, congiuntamente all’implementazione della campagna vaccinale, e quello economico dell’imprescindibile erogazione di ristori per le attività economiche in sofferenza; evenienza per la quale, prima della dissennata apertura della recente crisi di Governo, i Ministri competenti stavano lavorando sul testo del cosiddetto decreto ristori 5 ed era tra l’altro già stato approvato dal Parlamento lo scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro”, ha aggiunto Giuseppe Pisani (M5S). “È necessario procedere anche rapidamente con risposte, ristori e ricoveri. Ricordo che abbiamo deliberato da quarantacinque giorni uno scostamento di bilancio e non abbiamo ancora fatto il provvedimento che prevede i ristori. La salute è un diritto inviolabile previsto dalla Costituzione, ma lo Stato ha anche il dovere di garantire la sicurezza personale ed economica alle milioni di attività e di persone che costituiscono il capitale umano e sociale del Paese”, ha sottolineato Causin (Europeisti-MAIE-CD). “Prima saremo vaccinati e prima riprenderà anche l’economia, perché sappiamo che quest’ultima è legata in maniera indissolubile alla salute. Dobbiamo tenere alta l’attenzione ed intervenire subito – perché l’economia è importante – con i ristori da dare alle categorie che stanno soffrendo veramente. Abbiamo tantissime categorie, non solo di tipo economico ma anche di tipo culturale, che stanno soffrendo e ci stanno chiedendo di decidere al più presto possibile”, ha aggiunto Boldrini (PD). “Per le attività costrette a rimanere ferme serviranno nell’immediato veri e propri indennizzi, risarcimenti a fondo perduto, e non ristori o prestiti. Altrimenti saranno condannati a chiudere i battenti per sempre”, ha precisato la senatrice Gabriella Giammanco (Forza Italia). cdn/AGIMEG