“Avere il coraggio un settore come il gioco vuol dire avere la voglia di migliorare la gestione di questo comparto in modo condiviso. Questo percorso deve portare a una serie di norme che fanno ordine. È questo lo sforzo che stiamo facendo attraverso il confronto anche con gli attori del gioco. Questo settore ha un valore fiscale ed erariale, ma allo stesso tempo ha un impatto sociale. Quindi, è di tutta evidenza che va trovata una normazione adeguata”. È quanto ha detto il Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Marco Alparone, durante il seminario “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e IGT.
“Normare questo settore significa trovare una compartecipazione tra le entrate e la spesa per la saluta, in questo senso stiamo valutando ad un fondo che prevenga il disturbo da gioco patologico. È un ragionamento che, a mio avviso, è equilibrato. Nel mio passato sono stato sindaco di un’importante comunità per 10 anni e conosco bene tutte le norme locali che regolano il settore e sono consapevole che gli strumenti messi in campo come il distanziometro sono superati, anche vista l’innovazione tecnologica che è avvenuta in questi anni. A mio avviso, è fondamentale formare i lavoratori di questo settore così da avere personale con strumenti efficaci per ridurre il disturbo da gioco. Stiamo lavorando per trovare delle linee guida comuni per avere una regolazione realmente adeguata e in grado di contemperare tutti gli interessi”.
“Bisogna avere il coraggio di intervenire in questo campo e penso che il primo obiettivo debba essere quello di combattere l’illegalità, poiché il gioco illecito non ha controlli e toglie denaro dalle Casse dello Stato. È arrivato il momento di prendersi una responsabilità condivisa, poiché il fenomeno del gioco esiste e va regolato in modo trasparente e chiaro per evitare che vengano lasciati spiragli all’illegalità”. ac/AGIMEG