Scommesse: dopo l’ordinanza del Tar Lazio che ha “riattivato” le autorizzazioni di Snaitech, le agenzie “ribelli” depositano ricorso al Consiglio di Stato

Le agenzie ribelli stanno depositando in queste ore ricorso al Consiglio di Stato per impugnare l’ordinanza con cui il Tar Lazio mercoledì ha “riattivato” le autorizzazioni Snaitech. Le società chiederanno al Presidente della Sezione di emettere un decreto d’urgenza per sospendere l’ordinanza del Tar, e secondo quanto apprende Agimeg, faranno anche leva sul fatto che quel provvedimento mette a rischio circa 110 posti di lavoro.

L’ordinanza del Tar è solo l’ultimo di una lunga serie di pronunce – di giudici amministrativi e civili – arrivate in questi mesi sulla querelle tra le agenzie e la compagnia di Porcari. In sostanza, lo scorso autunno le agenzie hanno risolto il contratto di gestione con Snaitech per allacciarsi a un altro provider. La concessionaria ha subito portato la controversia di fronte al giudice civile – il Tribunale di Lucca – il quale ha giudicato illegittimo il recesso. Le agenzie però nel mentre avevano disdetto i contratti di affitto dei locali, negli esercizi si erano quindi insediate delle nuove società – ma per Snaitech i soggetti di fatto sarebbero gli stessi – che hanno chiesto di allacciarsi a un altro provider.  I Monopoli, a inizio primavera, avevano disposto la decadenza delle concessioni Snaitech (dal momento che erano rimaste inattive per troppo tempo), e allacciato i nuovi diritti, ma poi – preso atto dell’ordinanza del Tribunale di Lucca – aveva revocato in autotutela le decadenza disposta nei confronti di Snaitech, e sospeso le nuove autorizzazioni. Il Tar Lazio mercoledì ha confermato in sede cautelare quest’ultimo provvedimento, spiegando che il riallaccio di Snaitech “costituisce, in sostanza, una forma di esecuzione del provvedimento cautelare reso dal giudice ordinario”. Gli altri titoli, del resto, “erano provvisori ed espressamente condizionati all’evoluzione di tale vicenda contenziosa” rg/AGIMEG