Calciopoli, Cassazione: “Mondo sommerso ha screditato calcio più delle scommesse clandestine”

Un “vero e proprio mondo sommerso”, la cui “carica intrinseca di offensivita’ degli interessi ‘ultraindividuali'” e’ stata “particolarmente intensa e tale da sconvolgere l’assetto del sistema calcio, fino a screditarlo in modo inimmaginabile e minarlo nelle sue fondamenta, con ovvie pesantissime ricadute economiche”. Cosi’ la terza sezione penale della Cassazione definisce il quadro emerso dal processo Calciopoli, nelle motivazioni della sentenza – depositata oggi e lunga ben 139 pagine – con cui, lo scorso marzo, dichiaro’ prescritto il reato di associazione a delinquere contestato ad alcuni imputati, tra cui l’ex dg della Juventus Luciano Moggi. La Suprema Corte rileva anche una peculiarita’ dell’inchiesta Calciopoli rispetto ad altre indagini che hanno riguardato il mondo del calcio: “Diversamente da quanto solitamente e’ accaduto e accade per i processi penali originati da frodi in competizioni sportive con correlato delitto associativo in cui si trovano coinvolti giocatori e dirigenti delle varie societa’ calcistiche impegnate nel confezionamento di patti illeciti ovvero in attivita’ di scommesse clandestine – si legge nella sentenza – i protagonisti della vicenda all’esame di questa Corte appartengono alla elite del mondo calcistico nelle sue massime espressioni ovvero al settore arbitrale (di vertice e non) senza coinvolgimenti di giocatori o di estranei all’ambiente calcistico in veste di corruttori o latori di promesse od offerte illecite”. lp/AGIMEG