Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016) “Dopo la sentenza del Tar, l’ADM deve garantire che si arrivi a una rete unica”

“La sentenza di ieri  carica l’Amministrazione di una serie di responsabilità maggiori di quelle che mi aspettassi”. Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, accoglie come una vittoria la sentenza del Tar Lazio – in sostanza la compagnia chiedeva di poter raccogliere gioco senza concessione, alla stregua di un operatore parallelo – nonostante i giudici amministrativi abbiano respinto il ricorso. Ughi si sofferma in particolare sul passaggio finale della sentenza – il punto in cui si afferma che “allo stato, «lo svolgimento dell’attività mediante il “modello CTD” è anch’esso soggetto all’obbligo della concessione e dell’autorizzazione» e, quindi, l’A.D.M. deve esercitare i suoi poteri di vigilanza nei confronti di tutti i soggetti che esercitino, con qualsiasi modalità, l’attività di raccolta di giochi e scommesse sul territorio dello Stato italiano, ivi compresi i gestori dei CTD”. E quindi a Agimeg spiega: “In pratica, dopo la sentenza della Corte di Giustizia, sono venute meno le presunte discriminazioni, e i Ctd non dovrebbero più esistere. Di conseguenza, l’Amministrazione ha il compito di arrivare a un unico regime, garantendo l’accesso al mercato a tutti gli operatori con le stesse regole. Forse” ironizza, “a questo punto, dovrebbe impugnarla l’Adm questa sentenza”. La sentenza della CGE, tuttavia, secondo molti non ha risolto tutti i dubbi sul sistema concessorio, come dimostrano le tante questioni pregiudiziali che i giudici italiani continuano a sollevare di fronte a quelli comunitari. “E’ normale” commenta Ughi, “i giudici nell’interpretazione della legge assumono orientamenti diversi. Mi auguro però che questa sentenza sia un punto di riferimento per i tribunali italiani. L’Adm del resto potrà utilizzare questa pronuncia nei prossimi contraddittori per rafforzare la propria posizione”. Obiettivo 2016 ha organizzato un forum – che si terra mercoledì prossimo a Roma presso il salone Margherita – invitando anche gli operatori esteri, con l’intento di lavorare “tuttinsieme” per arrivare a “una rete con regole certe”, e Ughi garantisce che i paralleli “Ci saranno, c’è molta attenzione da parte loro”. gr/AGIMEG