Il Tribunale del Riesame di Trani si è pronunciata, dopo che la Cassazione aveva annullato l’ordinanza e rinviato al tribunale il caso per un nuovo esame, su un sequestro probatorio eseguito ai danni di un’agenzia affiliata alla società Betsolution4U Ltd. La Cassazione, a novembre scorso, aveva infatti annullato l’ordinanza del Tribunale di Trani, rigettando l’stanza di Riesame di decreto di convalida del sequestro e rinviato per un nuovo esame al tribunale di merito. Il Tribunale è stato, questa volta, chiamato a pronunciarsi su un particolare aspetto discriminatorio – si legge in un comunicato di Acogi – e precisamente, su indicazione della Corte di Cassazione, in ordine al grado di “antieconomicità” derivante dalla “virtuale” partecipazione per Betsolution alla gara indetta dal Bando Monti. La Cassazione demandava al Tribunale di Trani il compito di “verificare, nel concreto, se la misura della cessione per effetto dell’operatività solo dietro espressa richiesta dell’Amministrazione non ecceda sul perseguimento dell’obiettivo di scoraggiare l’attività illegale”. Il Tribunale di Trani, relativamente alla clausola contenuta nel Bando Monti di cessione a titolo non oneroso dei beni utilizzati nella raccolta di scommesse, nel rispetto delle garanzie comunitarie richiamate dalla Suprema Corte di Cassazione conclude per l’annullamento del decreto di sequestro probatorio, in ragione della sproporzione della misura cautelare ictu oculi dedotta. “In base all’id quod plerumque accidit, il carattere non oneroso di una cessione forzata contrasta con il criterio di proporzionalità quando l’obiettivo di continuità dell’attività autorizzata di raccolta di scommesse potrebbe essere conseguito con misure meno vincolanti, e meno antieconomiche anche in ragione dei complessivi investimenti strumentali al fine operati”. es/AGIMEG