Sanzione definitiva per Nick Lindahl. Il tennista australiano di 28anni è stato multato per 35.000 dollari e squalificato dal tennis professionistico per sette anni per aver contribuito a truccate una partita. In particolare, la Tennis Integrity Unit ha riconosciuto Lindahl colpevole di aver provato a truccare il risultato di una partita, per non aver collaborato con le investigazioni e per non aver detto di aver offerto a un giocatore di perdere una partita in cambio di soldi. Per tutto questo, il tennista australiano era già stato condannato per corruzione nel mese di aprile dello scorso anno dalla giustizia del suo Paese, con un’ammenda di 1.000 dollari australiani (695 euro circa). L’episodio incriminato si è svolto durante il torneo australiano di Toowoomba valido per il circuito ITF Futures, nel settembre 2013, quando Lindahl si era offerto di perdere un match, rifiutandosi poi di fornire il suo cellulare per essere analizzato dagli inquirenti della Tennis Integrity Unit. Altri due giocatori australiani sono stati puniti in questo caso. Si tratta di Brandon Walkin e Isaac Frost. Il primo è stato squalificato per sei mesi, mentre Frost ha già scontato la squalifica nei tre mesi successivi alla partita. Ma non finisce qui. Anche il rumeno Alexandru-Daniel Carpen ha ricevuto una squalifica a vita dopo aver ammesso di aver cercato di truccare una partita nell’ottobre 2013, chiedendo a un altro giocatore di perdere volontariamente per ottenere del guadagno illecito attraverso le scommesse. Tutti questi provvedimenti avvengono a pochi giorni di distanza dalla notizia dell’incriminazione di Oliver Anderson, vincitore del titolo agli Australian Open junior 2016, che comparirà davanti ai giudici del distretto di Latrobe Valley il prossimo 2 marzo per rispondere dell’accusa di aver truccato una partita (o parte di essa) in cambio di denaro a fine ottobre al Challenger di Traralgon. cdn/AGIMEG