Scommesse, Stanleybet: “Non parteciperemo a nessun tipo di eventuale sanatoria”

“Stanleybet , operatore britannico leader europeo nel settore del betting and gambling, nell’ambito della sua strategia di rafforzamento del dipartimento tecnico di supporto alle operazioni nel sud Europa ha deliberato, nella riunione dei direttori tenuta a Liverpool l’8 Settembre 2015, di procedere ad un notevole rafforzamento del suo dipartimento tecnico, con sede a Liverpool, finalizzato alla valorizzazione della licenza Italiana”. E’ quanto fa sapere la società attraverso una nota.

“Si tratta della licenza AAMS per il gioco a distanza, per la quale il contenzioso e’ stato da tempo risolto con un accordo che ha portato la concessione alla Stanley della licenza italiana, cosiddetta “comunitaria”.

E’ in questo contesto di accelerazione per il mercato Italiano dell’offerta Stanley di prodotti di betting and gaming, propri e di terze parti, che la compagnia investe nell’ acquisizione di nuove professionalità direttive tecniche.

E con piacere si annuncia la prima acquisizione di eccellenza del nuovo ciclo: Antonello Mele, Italiano, già Integration Manager di Bwin prima e di Active Games poi, raggiunge a Liverpool il Dipartimento IT della Stanley, che già impiega, a supporto delle operazioni in Europa, oltre 75 tecnici di altissimo livello.

Altre acquisizioni di altissime professionalità sono state concordate o sono in corso di negoziazione.

Cosi come già fatto in altri settori on line, e’ intenzione della Stanley di radunare a Liverpool le migliori professionalità Europee ed Italiane per dare grande spinta e respiro alle strategie di sviluppo delle operazioni della compagnia, specificamente indirizzate alla valorizzazione della licenza ottenuta dalle Autorità Italiane.

Ben diversa invece la situazione nel settore dei negozi e corner ove la compagnia ha subito 15 anni di discriminazioni confermate da ben 3 sentenze della Corte di Giustizia e dal giudicato cautelare e di merito di migliaia di giudici italiani, inclusa la Suprema Corte di Cassazione.

In tale segmento, malgrado la volontà di soluzione del contenzioso sia della Stanley che di importanti settori delle Autorità Italiane, i problemi permangono e la Stanley continua ad operare una rete di CTD riconosciuta perfettamente legale dalla magistratura giudicante (oltre 3000 procedimenti penali in 15 anni di persecuzioni e discriminazioni, tutti conclusi con assoluzioni, archiviazioni, dissequestri, etc).

La Stanley e’ convinta, in previsione dell’arrivo previsto ad inizio 2016, di una nuova sentenza della Corte di Giustizia, che sia interesse sia di Stanley che dello Stato Italiano arrivare ad una soluzione prima della sentenza.

Resta comunque un punto fermo che la Stanley, che opera in piena regolarità, anche fiscale, non ha intenzione di partecipare, ne ora ne in futuro, a nessun tipo di sanatoria”. lp/AGIMEG