Da una parte cuore, pathos, agonismo, muscoli tirati allo spasimo e la forza di una grande tradizione; dall’altra tecnologia, rapidità informatica, ritmi da Playstation e finestre aperte sul futuro. Eppure, mondi diversi come l’ippica e i giochi virtuali possono incontrarsi e interagire. Se n’è parlato nel corso del Forum Racing & Betting 2016, tenuto a Parigi venerdì scorso in occasione del Prix dell’Arc de Triomphe. All’evento è stato invitato, unica realtà italiana il Gruppo Snai, tradizionalmente vicino al mondo dei cavalli e alle scommesse ippiche, ma all’avanguardia nello sviluppo del virtual betting. «Stiamo lavorando per rilanciare il prodotto ippico – ha detto Lorenzo Stoppini, responsabile delle scommesse ippiche e virtuali del Gruppo Snai, presente al Forum parigino – e abbiamo potuto constatare come i virtual games non siano assolutamente un problema per le scommesse ippiche. C’è stato al riguardo un sondaggio in sala e oltre la metà dei presenti ha espresso identico parere. E poi si tratta di due approcci diversi: chi scommette sui cavalli viene coinvolto sulla base di un ragionamento basato su competenza e statistiche, la puntata sugli eventi virtuali la si fa per puro divertimento. Tanto è vero che sui virtual si scommette di solito in compagnia, tra sfottò e qualche risata». Introdotte nel dicembre 2013, le scommesse virtuali hanno superato le più ottimistiche previsioni, facendo registrare una raccolta complessiva del segmento di circa un miliardo di euro, sia nel 2014 sia nel 2015. Oltre alla grafica attraente e all’affascinante verosimiglianza con gli eventi reali, hanno influito sul successo l’accessibilità – le puntate partono da 50 centesimi – e l’alto livello di pay out: in media, ritorna in vincita al giocatore dall’80 al 90 per cento della puntata. Il Gruppo Snai si pone fra le realtà di primo piano del settore, con una quota di mercato superiore al 40%. Con calcio, ciclismo e motori, l’ippica è uno degli scenari più opzionati nei virtual games. Con la possibilità che i cavallini computerizzati stimolino nei giocatori la voglia di conoscere l’ippica vera, con il suo corredo di storia, fantini e purosangue leggendari. «Un punto di forza dei virtual – conclude Stoppini – è che alla quota corrisponde esattamente la probabilità di vincita. Una componente che servirebbe anche alle scommesse ippiche, nelle quali spesso c’è troppa differenza tra le quote e la probabilità percepita. In questo senso, è un mondo affascinante, che può trovare nuovo appeal lavorando su integrità e diffusione delle informazioni, sia per quanto riguarda i grandi eventi che per appuntamenti di minore prestigio. Si tratta di andare incontro al pubblico che non ha specifica competenza ippica, fornendogli dati, statistiche puntuali e tutto ciò che può permettergli di scommettere in maniera consapevole e responsabile. Così l’ippica può fare il salto di qualità». cdn/AGIMEG