“I giochi sono in continua evoluzione, ma anche i giocatori cambiano. Le nuove generazioni hanno approcci e preferenze differenti rispetto a quelle precedenti, ragion per cui la figura del ricevitore deve mutare radicalmente.
Il giocatore che si reca in ricevitoria cercherà sempre di più un luogo attrezzato, organizzato e gestito da professionisti. Il primo step riguarderà una formazione di tipo commerciale. Chi gestisce un corner deve conoscere a fondo i prodotti, saperli esporre, saperli vendere interpretando i gusti e i desideri dei propri clienti. Una figura molto diversa dal passato, ma in futuro queste competenze saranno sempre più necessarie”. Lo ha dichiarato Giorgio Pastorino, Presidente Nazionale Sindacato Totoricevitori Sportivi, che all’interno di Federazione Italiana Tabaccai si occupa dei giochi con vincite in denaro offerti nelle tabaccherie, al convegno che si sta tenendo all’Enada sul futuro delle agenzie.
“La quantità di norme sempre più stringenti – prosegue Pastorino – che regolano il settore e gli obblighi ai quali i ricevitori sono sottoposti , necessitano di una formazione specifica su tali temi onde evitare spiacevoli conseguenze per chi raccoglie gioco a terra e per i concessionari di riferimento. Va rilevato inoltre che per prodotti quali le scommesse a quota fissa, la collaborazione in materia di antiriciclaggio o di segnalazione di eventi anomali durante la raccolta, è fondamentale non solo ai fini di legge ma anche nell’interesse reciproco tra ricevitore e concessionario. Infine, vista la sensibilità che una parte dell’opinione pubblica e della politica hanno verso possibili dipendenze causate dal gioco, mi aspetto che non ci si limiti ad affiggere cartelli di avvertenza poco incisivi o pagine e pagine di probabilità di vincita che nessuno consulta, ma che si arrivi invece ad un protocollo nazionale che indichi come approcciare un giocatore problematico, come intervenire e dove indirizzarlo. Non si può affrontare un tema così delicato con il fai da te, ma va fatto uno sforzo tra Concessionari, Associazioni di categoria e lo Stato per formare in modo efficace chi si occupa della raccolta di giochi pubblici”.
Si tocca poi l’argomento dell’informazione.
“I giocatori – prosegue – sono sempre più esigenti. Sia che puntino su giochi numerici, piuttosto che su corse di cavalli o che giochino alle scommesse a quota fissa, essi cercano informazioni per aumentare le proprie possibilità di vincita. Che che ne dica qualcuno, sono perfettamente consci del fatto che battere il banco sia difficile, ma non vogliono affidarsi esclusivamente al caso.
Da parte nostra, all’interno dei negozi, ci siamo organizzati utilizzando ogni spazio a disposizione per mostrare statistiche, consigli, report di ogni genere, abbiamo il TS sempre in bella mostra pronto ad essere sfogliato dagli appassionati di scommesse, abbiamo computer messi a disposizioni dei clienti per la libera consultazione. I giocatori, a loro volta, utilizzano la rete per arrivare preparati in ricevitoria.
Questo modello ha però dei limiti. In ricevitoria non abbiamo più spazio sufficiente per soddisfare la richiesta di informazione da parte dei clienti, mentre i giocatori che consultano internet hanno spesso un surplus di informazione, che finisce per essere poco professionale e utile.
Nel negozio del prossimo futuro dovremo soddisfare i giocatori veicolando meglio le informazioni. Penso ad esempio alla possibilità di fornire connessione wifi gratuita, non libera, ma legata al brand che ci caratterizza, alla possibilità di interazione con la stampa specializzata magari attraverso mini abbonamenti da offrire ai giocatori o accessi limitati proposti dalla ricevitoria in collaborazione con il concessionario. Al tempo stesso questo ci permetterebbe, senza essere troppo invasivi, di profilare il cliente aiutandoci a soddisfare sempre meglio le sue esigenze”.
Pastorino chiude poi con la personalizzazione.
“Il terzo tema risponde ad alcune esigenze sempre più sentite all’interno della rete di raccolta terrestre. Prima di tutto dobbiamo capire come conservare attrattività rispetto all’online che sta raccogliendo numeri importanti sia dal punto di vista del fatturato che dei giocatori.
La prima importante risposta da parte dei Concessionario è arrivata con l’introduzione dei cosiddetti “prenotatori” all’interno dei negozi, che permettono al giocatore di prepararsi la scommessa in autonomia e comunicare poi un codice al ricevitore che convalida la giocata. Ancora più interessanti sono le “app” per cellulari e tablet che utilizzano lo stesso principio e prevedono comunque la convalida in ricevitoria.
Un’altra opzione è sfruttare al meglio il rapporto diretto che il ricevitore ha con il giocatore, cosa che in rete difficilmente può essere replicata.
Per farlo, però, avremo necessità di personalizzare i prodotti di gioco andando anche incontro alle richieste dei giocatori. Difficilmente questo avverrà per i prodotti tradizionali, come i giochi numerici, ma sulle scommesse a quota fissa si può ragionare. Mi riallaccio a ciò che ho sentito in una clip precedente. Un ricevitore ha immaginato che il futuro sia rappresentato dalla possibilità di accettare scommesse al di fuori di quelle normalmente proposte, ma a richiesta del cliente.
Vi devo dire che parlando con i colleghi titolari di corner in giro per l’Italia ho ascoltato più volte questo ragionamento, ma soprattutto ho colto da una parte della rete la volontà di fare un salto di qualità dal punto di vista professionale.
Dopo nove anni, una parte dei ricevitori vorrebbe un prodotto scommesse più flessibile, da personalizzare (ecco perché quel titolo), con accesso a piattaforme informatiche che consentano di variare la quota di un evento per attirare il giocatore, così come poter proporre, in accordo con il Concessionario, modalità di scommessa richieste dal giocatore stesso. Diventare quindi più operativi e attrattivi, mettendo in risalto le qualità come ricevitori e imprenditori. Una personalizzazione di tale genere comporta maggiori guadagni, ma anche maggior rischio, che evidentemente non può interamente ricadere sul Concessionario di riferimento. Andrà perciò ripensato il modello di business e collaborazione con il Concessionario prevedendo, al fianco dei contratti standard, ad esempio, formule di co-banco o banco in capo al ricevitore in cambio di una maggiore personalizzazione del prodotto.
Il negozio del futuro dedicato al gioco, sarà un luogo gestito da professionisti, altamente tecnologico, capace di attirare anche i giocatori più esigenti e diverso da un altro negozio”. lp/AGIMEG