Scommesse illegali: tutti i dettagli dell’Operazione Game Over II

Operazione Game Over II della polizia di Stato contro il fenomeno delle scommesse online illegali sull’asse Sicilia-Malta.

Gli agenti sono impegnati nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani per dare esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Dda nei confronti di 12 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere semplice, illecite scommesse online e intestazione fittizia di beni.

Secondo le indagini, i presunti componenti dell’organizzazione raccoglievano illecitamente sul territorio nazionale, anche per via telematica, scommesse di vario genere su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato.
Per cinque indagati c’è l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione di cosa nostra.

L’organizzazione piramidale avrebbe avuto al vertice il gestore del sito di scommesse, che è coadiuvato da un numero variabile di responsabili di macro aree territoriali, cosiddetti “Masters”, incaricati della diffusione del sito stesso sul territorio, dei rapporti con i referenti tecnici e della movimentazione del denaro. In posizione subordinata rispetto ai Masters si pongono gli Agenti incaricati della supervisione di un determinato numero di Agenzie ed infine, i Preposti ai singoli negozi di gioco: l’associazione si avvantaggerebbe, infatti, di una ramificata rete di agenzie che dissimulerebbero la loro reale operatività sotto la copertura di Punti Vendita di Ricariche, Corner, sebbene legate in realtà a piattaforme internet riconducibili a bookmaker stranieri. Il presumibile metodo adottato può essere schematizzato come segue: il pagamento delle scommesse non avverrebbe attraverso una transazione online diretta tra giocatori e bookmaker estero, ma “in contanti” con pagamento di denaro nelle mani del gestore delle agenzie dislocate sul territorio.

Il contratto di gioco si perfezionerebbe sul territorio italiano e verrebbe gestito dal punto commerciale “affiliato” all’associazione criminale, il quale, poi trasferirebbe le somme, al netto delle provvigioni, alla direzione amministrativa della piattaforma estera. I punti commerciali, di fatto, rappresenterebbero l’interfaccia della “casa madre”, guadagnando una provvigione, riconosciuta dal Bookmaker, commisurata alle giocate raccolte. Nello specifico, il meccanismo utilizzato dal gruppo associativo si baserebbe essenzialmente sull’uso esclusivo di siti web, appartenenti a Bookmakers con server aventi sede a Malta, fornitori di servizi di giochi e scommesse contenenti una vasta tipologia di giocate. Una parte del denaro illecitamente guadagnato verrebbe investita da alcuni presunti sodali dell’organizzazione in un’azienda agricola agrigentina, sottoposta a sequestro preventivo. Analogamente sono state sottoposte a sequestro preventivo le apparecchiature informatiche e i beni mobili aziendali di 2 agenzie sparse sul territorio palermitano. lp/AGIMEG