Scommesse illegali, operazione ‘Grande Inverno 2’: gli affari del clan di Palermo passavano per la Campania

Il business del gioco illegale del clan siciliano di Porta Nuova, a Palermo, passava per la Campania. Il mandamento mafioso di Porta Nuova aveva costruito un sistema per controllare le scommesse illegali grazie alla collaborazione con fornitori della provincia di Caserta e di Napoli.

E’ quanto emerso nell’ambito dell’operazione “Grande Inverno 2” che ieri ha portato all’arresto di 29 persone, delle quali 13 già detenute per altra causa, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose e altro.

Il gioco online, al pari del traffico di stupefacenti, rappresenta una delle attività più remunerative dell’organizzazione che, oltre al controllo del territorio attraverso l’imposizione mafiosa dei “pannelli di gioco”, può contare su importanti introiti che consentono di rimpinguare le casse.

A riferirlo un collaboratore di giustizia che nel 2022 ha reso un interrogatorio agli inquirenti nel quale spiegava che “il pannello è il sito per fare giocare. L’insegna è una, ma di contrabbando usano il diverso pannello imposto. So che usano il pannello imposto cinque agenzie, anzi sei”. L’uso del pannello, però, non salvava i commercianti dall’estorsione, che continuava a essere imposta “ma con un occhio di riguardo”.

Il business era redditizio – riporta Il Giornale di Sicilia -: nel circolo delle scommesse e del lotto nero venivano immessi i proventi dello spaccio di stupefacenti, che venivano così riciclati e triplicati. cdn/AGIMEG