L’Europol ha pubblicato il suo nuovo report intitolato “The other side of the coin: an analysis of financial and economic crime in the EU”, in cui analizza le infiltrazioni criminali a livello economico e finanziario in Europa, con vari focus sui settori maggiormente colpiti dal riciclaggio di denaro e in cui è maggiore la presenza di organizzazioni illecite e mafiose.
Tra questi, anche il settore delle scommesse sportive viene citato come tra quelli più colpiti e presi di mira. “Le partite truccate per motivi legati alle scommesse sono un’attività criminale molto presente e resa possibile dalla corruzione. Il calcio rimane il più preso di mira dalle reti criminali internazionali nell’UE, con particolare attenzione alle competizioni di livello inferiore e ai club giovanili”, si legge nel report dell’Europol.
“Le leghe e le competizioni minori sono più vulnerabili in quanto mancano di risorse per attuare contromisure chiave e c’è meno copertura mediatica. Altri sport interessati includono basket, tennis, pallamano e cricket. È probabile che i match-fixer si rivolgano poi sempre più al crescente mercato degli e-sport, che offre premi in denaro molto elevati per squadre e singoli giocatori”, prosegue il report dell’Europol.
“Gli attori criminali sono costituiti sia da individui singoli che da reti criminali. Le reti criminali utilizzano un’ampia rete di collegamenti per facilitare i contatti con giocatori, agenti di giocatori e funzionari di club nell’UE e non solo. Si dedicano agli eventi sportivi in tutto il mondo, a volte a più eventi che si verificano contemporaneamente, e alle attività di scommesse associate attraverso fornitori online o offline. Le reti criminali con sede nell’UE spesso collaborano con contatti in Asia per piazzare scommesse”.
“Le organizzazioni criminali sfruttano principalmente le società di scommesse con sede in Asia, ma anche gli operatori di scommesse europei. Una rete criminale può apparentemente orchestrare grandi operazioni di partite truccate in diverse competizioni sportive in più paesi”, conclude il report. lb/AGIMEG