Scommesse, Ghizzoni (Res Cogitans Emilia Romagna) ad Agimeg: “Legge regionale sul gioco iniqua ed inefficace, non risolve problema ludopatia e penalizza i lavoratori. Serve riprendere in mano Conferenza Stato Regioni ed arrivare a normativa nazionale”

“La legge sul gioco dell’Emilia Romagna, che prevede il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili, è stata emanata nel 2013, ma è rimasta lettera morta fino al 2017, fino a quando la Giunta regionale l’ha ripresa in mano ed ha deliberato per portare ad attuazione la norma, da cui sono scaturiti i singoli provvedimenti dei Comuni, che vietano a sale giochi, sale scommesse e bingo di aprire a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. Purtroppo per il settore, la legge prevede la retroattività, per cui sono toccate non solo le attività in fase di apertura, ma anche quelle attive da tantissimi anni”. E’ la denuncia di Leonardo Ghizzoni, dell’Associazione Res Cogitans, titolare di agenzia e consulente in Emilia Romagna per numerose sale Goldbet, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici. “Alcuni Comuni si sono attivati immediatamente, mettendosi al lavoro sulla mappatura dei luoghi sensibili per poter dare seguito alla normativa, così che alcune sale giochi hanno dovuto già nei primi mesi del 2018 o delocalizzare o chiudere, mentre altri Comuni non hanno ancora presentato la mappatura – in molti casi comunque il gioco è di fatto escluso dal 95% del territorio – e le attività hanno proseguito ad operare, creando di fatto una situazione frammentata nella Regione”.
“A causa della legge regionale – prosegue Ghizzoni – la percentuale di sale chiuse o delocalizzate è intorno a 50%. Il danno è che spesso chi ha delocalizzato si è dovuto spostare in zone periferiche con poco appeal commerciale, con conseguente calo dei fatturati. Noi stessi a dicembre 2018 abbiamo dovuto chiudere una nostra sala a Piacenza e l’unico locale trovato per poter continuare a lavorare ha una metratura inferiore a più della metà rispetto al locale precedente, con conseguente calo di fatturato. In tutto questo va detto che il distanziometro non è uno strumento efficace per ridurre la ludopatia, senza contare che chi ha dovuto chiudere l’attività ha dovuto licenziare personale. Le agenzie che come Res Cogitans seguiamo sono in gran parte a conduzione familiare, ora stanno cercando di far fronte alla situazione attraverso la via giudiziale, ma finora ha dato solo delusioni, visto che nella gran parte dei casi i ricorsi al Tar sono stati rigettati. C’è la speranza che cambi qualcosa a livello nazionale, che si possa riprendere in mano la Conferenza Stato Regioni del 2017, al fine di arrivare ad una normativa nazionale che dia certezze lavorative e garanzia di investimenti. La promulgazione dei bandi di gara è una speranza per tutti – ha proseguito – non possiamo andare avanti a proroghe di anno in anno. Vogliamo lavorare con continuità. Parallelamente non abbiamo chiuso il dialogo con la Regione, ma è necessario che laddove vi sia una legge iniqua come quella del gioco, che colpisce solo alcune tipologie di offerta, o inefficace, in quanto non risolve il problema della ludopatia, si intervenga per modificare la norma”. cr/AGIMEG