Sks365 si rivolge al Consiglio di Stato per sospendere il provvedimento con cui la Questura di Macerata ha disposto la chiusura di un ctd sanato che si trovava a meno di 500 metri di distanza da un bancomat. La vicenda risale all’inizio dell’anno, la Questura ha emesso il provvedimento di chiusura dopo la circolare del Ministero degli Interni del 19 marzo scorso, ma poi non ha revocato in autotutela l’atto quando lo stesso Viminale ha emesso la nota esplicativa del 21 maggio scorso. In sostanza con il primo atto, il Viminale sembrava richiedere alle Questure – al momento del rilascio della licenza di pubblica sicurezza – di controllare che le sale da gioco rispettassero anche le distanze imposte da Comuni e Regioni; con la nota ha però spiegato che I centri già attivi non dovevano essere sottoposti a questo vaglio, e ha dettato una definizione di sala preesistente. Il Tar Lazio – che a giugno ha negato la sospensiva – non ha preso atto del secondo provvedimento, e si è limitato a affermare che “il ricorso, ad un sommario esame proprio della sede cautelare, non appare assistito dai prescritti requisiti per la concessione della richiesta misura cautelare, poiché, dagli elementi di valutazione acquisiti in corso di causa, non emergono profili che inducono ad una ragionevole previsione sull’esito favorevole del ricorso”. Si attende adesso una nuova ordinanza del Consiglio di Stato, la Terza Sezione la dovrebbe emettere nelle prossime 24-48 ore. lp/AGIMEG