Scommesse, Corte Costituzionale: fissata al 22 marzo 2017 la causa sul distanziometro pugliese

La Corte Costituzionale affronterà il 22 marzo 2017 in udienza pubblica la questione pregiudiziale sollevata dal Tar Puglia sul distanziometro pugliese. Relatore della causa saà il giudice Franco Modugno.

Nel ricorso discusso di fronte al giudice amministrativo, il titolare di un’agenzia – collegata alla Gilupi – aveva impugnato il provvedimento con cui il Comune di Melendugno aveva negato l’autorizzazione al trasferimento: i nuovi locali infatti si trovavano a una distanza inferiore di 500 metri da un istituto scolastico. Nell’ordinanza del 22 luglio 2015 il Tar Lecce sottolineava che la legge regionale si poneva in contrasto con il decreto Balduzzi. “Appare quindi evidente che la norma statale citata” si leggeva nell’ordinanza di rinvio, “abbia inteso prevedere misure di prevenzione della ludopatia proprio al fine di tutelare il diritto della salute, diritto che, in base all’art. 117, comma 3 Cost., trova la sua disciplina fondamentale nella legislazione nazionale”. Le Regioni quindi avrebbero il compito di “concorrere al completamento delle regole nel rispetto dei principi fondamentali posti dalla legislazione statale”. Il decreto Balduzzi, tuttavia, prevedeva una ripianificazione delle sale da gioco. La ripianificazione – che i Monopoli di Stato non hanno mai effettuato – doveva riguardare “esclusivamente alle concessioni di raccolta di gioco pubblico bandite successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto”. La legge regionale al contrario disponeva che “l’autorizzazione all’esercizio non venga più concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri, sin dalla sua entrata in vigore”.

“La Corte Costituzionale dovrà sciogliere diversi dubbi, tra cui in confini tra la competenza in materia di ordine pubblico (riservata allo Stato) e quella in materia di sanità (su cui sono competenti invece anche le Regioni)” aveva spiegato a Agimeg l’avv. Marco Calzolaro, legale della Gilupi, commentando l’ordinanza del Tar Lazio. “. Inoltre, dovrà stabilire se dopo l’entrata in vigore del decreto Balduzzi, le Regioni possano intervenire in maniera autonoma sulla questione delle distanze, o debbano invece attendere una decisione della Conferenza Unificata, cui la norma sulla ripianificazione delle sale fa riferimento”. gr/AGIMEG