Dopo la lettera aperta di Giovanni Garrisi, Executive Chairman di Stanleybet, a Ugo Cifone, è arrivata la lettera di risposta del responsabile della comunicazione di Sofbet24, alla quale ha nuovamente risposto Garrisi: “Ugo, La tua tesi e’ priva di fondamento. E’ per questo che restare sul pezzo mi sembrava inutile. Che figura ci faccio: mi metto a discutere con te di argomenti giuridici, per di piu’ di tale inconsistenza? Ti basi su ragionamenti circolari, speranze, presupponenza giuridica, tenti la cattiva copia di altri operatori, in posizione ben diversa. Ma a beneficio di chi ci legge, qualcosa vale la pena di dire. Ci sono esempi di operatori CTD che hanno pagato l’imposta unica e non se la sono vista riconoscere. Segno che non era un’imposta ma una ‘sanzione’. Una sanzione per il fatto di essere un CTD. Al momento della sanatoria si sono perfino scordati che poteva ben esistere qualcuno che, in buona fede, l’aveva pagata. La sanzione e’ stata poi cambiata a livelli tali che, qualora si trattasse di una tassa, sarebbe contraddetto il principio costituzionale della ‘capacita contributiva’. Insomma il CTD tutti quei soldi neanche li guadagna, figurati se puo’ pagarli di tasse”. Così Giovanni Garrisi, Executive Chairman di Stanleybet, risponde in una lettera a Ugo Cifone, responsabile della comunicazione di Sofbet24. “Ecco un tipico ragionamento circolare: dichiari di voler convincere dei CTD a pagare un imposta-sanzione che non hanno nessuna capacita’ di poter affrontare. La pagherai tu? Pensi gia’ che al di la delle dichiarazioni non sara’ poi pagata? Pensi di poter sfidare lo Stato Italiano? Basare su tale ‘imposta’ (sanzione) la presunzione, unita al comma 644 Legge di stabilita’ 2015, di essere divenuto regolare, malgrado la mancanza di qualsiasi appiglio discriminatorio, dimostra solo incapacita’ strategica, nel migliore dei casi, e mancanza di rispetto per l’autorita’ dello Stato, nel peggiore. Ma lo Stato ha gia’ dimostrato, attraverso i suoi uomini migliori, di saper reagire e non credo proprio che ci siano vie d’uscita ad una tesi, scusami, cosi bizzarra. Si, e’ vero. Ho forse sviluppato in Inghilterra un notevole senso dell’umorismo, che si esalta quando parlo con te. Che, bisogna dirlo, hai un grande cuore. Conosciamo bene le peripezie della Onlus Acogi ‘a difesa dei centri’. Le conoscono anche i centri”. es/AGIMEG
Risposta di Ugo Cifone (Softbet24) a lettera aperta di Giovanni Garrisi (Stanleybet)
“Giovanni, non è apprezzabile il tuo Humor inglese solo per un motivo: non sei rimasto sul pezzo, ma d’altronde ognuno interpreta e interviene a proprio modo: tu crei confusione ed io chiarisco passaggi, da te volutamente omessi, sui quali abbiamo opinioni contrastanti e che solo un operatore del diritto potrà nelle opportune sedi vagliare e dirimere. Sostieni che in Italia i Book che non abbiano concessione non possono operare legalmente ed invece ti ho ricordato che i Book che hanno aderito alla “sanatoria” ex comma 643, pur privi di concessione, operano sulterritorio legalmente avendo ottenuto titoli autorizzatori. Quanto al comma 644 per onestà intellettuale che mi contraddistingue, ho premesso che fatto salvo
quanto previsto dall’art. 4 della Legge 401/89, i Book che non abbiano aderito alla procedura di cui al precedente comma devono rispettare tutti i precetti richiamati dalla norma e non solo il pagamento dell’imposta unica. Se il legislatore ha previsto tale norma avrà un senso logico la cui interpretazione e l’ambito di applicazione spetterà agli operatori del diritto. Ad ogni modo, non ritenendo di aggiungere altro sull’argomento, chiarisco che la mia figura in sofbet24 non è finalizzata al proselitismo commerciale ma è di semplice comunicazione. Al di là della tempistica dedicata al settore, nel pezzo ci resto perché a differenza Tua non mi annoia: c’e’ sempre da imparare. Ti ricordo che sono stato Presidente dell’associazione onlus Acogi a difesa dei centri e che, pertanto, se sono intervenuto qua e la come tu dici, l’ho fatto per amore dell’informazione e non della disinformazione. Noto invece che a te piace fare solo interventi “pro domo tua” facendo esempi inconferenti e mai come in questo caso: le concessioni televisive di cui parli non sono mai state oggetto di discriminazione né vi sono mai state falde legislative. Però se la cosa ti diverte, caro amico, possiamo pensarci di creare una Tv tutta nostra preparandoci per tempo al prossimo bando. Concludo ricordandoti che resto sempre dalla parte dei centri che lavorano in maniera lecita e regolamentata e che non dimentico quelli che oggi si piangono tutte le cartelle esattoriali non pagate dai Book, storici o nuovi che siano. Ben vengano quindi book che si attivano nel rispetto di ogni singola prescrizione così come prevista dalla legge. Alle autorità ed alla Magistratura il compito di valutare il rispetto dei precetti normativi”. es/AGIMEG