Scommesse, Cassazione annulla la custodia cautelare di un presunto esponente dei Labate: va provato meglio il legame con la cosca

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione a nulla con rinvio la custodia cautelare in carcere disposta nei confronti di un uomo, presunta figura di spicco del clan Labate di Reggio Calabria. L’uomo – arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta nei confronti del clan – era già finito alla sbarra – in particolare nel 2009 nel procedimento Gebbione in cui era stato prosciolto – e nel 2013. Secondo il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, anche successivamente l’uomo anche avrebbe mantenuto “un ruolo dinamico e funzionale” all’interno della cosca, avrebbe controllato in particolare i racket delle scommesse, degli apparecchi e delle corse clandestine di cavalli. Per la Cassazione, tuttavia, i fatti contestati dal Tribunale possiedono “una capacità dimostrativa circoscritta”. L’imputato infatti ha svolto una “l’attività imprenditoriale nel campo delle scommesse (…) per un biennio, ovvero sino al 2015”, e il Tribunale del Riesame non hanno fatto riferimento “in ordine all’effettivo ricorso alle pratiche intimidatorie evocate”. Inoltre, “la destinazione degli animali allevati dall’odierno ricorrente a competizioni illecite e, magari, espressive, come l’esperienza insegna, di controllo mafioso del territorio, è evento non adeguatamente scandagliato”. La questione torna quindi al Tribunale delle Libertà che dovrà riesaminare i fatti in causa. lp/AGIMEG