“Il rinvio alla Suprema Corte Costituzionale sulla questione della legittimità del bando di gara segna un passo epocale per la giurisprudenza italiana in materia di giochi. Difficile stabilire i tempi della Corte (probabilmente 7-8 mesi, ndr) ma qualora vengano ravvisati elementi di incostituzionalità potrebbe davvero essere rivisto con occhi diversi il mercato italiano del gaming”.
E’ quanto dichiarato ad Agimeg dall’avvocato Vincenzo Maria Scarano, legale di Bet 1128, dopo che il Tribunale di Bari ha ritenuto di investire d’ufficio la Corte Costituzionale sulla questione dei ced, perché non appare manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale in palese violazione dei principi di parità di trattamento e di effettività del diritto dell’Unione, nonché, in tal senso, di quelli garantiti costituzionalmente dallo Stato Italiano ponendo sul caso in questione specifici quesiti. Il nodo “è la gara nazionale di affidamento di concessioni per l’esercizio di attività di giochi e scommesse (emesso il 26.07.2012 e pubblicato in GU n.88 del 30.07.2012) di durata inferiori alle precedenti, così limitando l’accesso ad operatori comunitari, di partecipazioni alla stessa in relazione all’indeterminatezza della durata di gestione del servizio, nella misura in cui non vengano revocate le precedenti concessioni dichiarate già illegittime dalla Corte di Giustizia Europea”. E ancora “Che il gioco con vincita in denaro, possa essere raccolto dai titolari soggetti di valida concessione rilasciata dall’AAMS esclusivamente nelle sedi e con le modalità previste dalla relativa convenzione di concessione, con esclusione di qualsiasi altra sede, modalità o apparecchiatura che ne permetta la partecipazione telematica”. Infine se è lecito che “vengano sanzionati penalmente soggetti a cui viene negato il rilascio di autorizzazione di cui all’art. 88 TULPS, pur avendo i requisiti di affidabilità previsti dall’ordinamento, in quanto sono in possesso di concessione per irregolarità commesse nell’ambito di una procedura di gara per il rilascio delle stesse”.
“Già il fatto che il giudice si è posto questo problema – ha concluso il legale – è di grande rilevanza. Centurion bet è nata dal 2009 e l’unica gara alla quale avremmo potuto partecipare è stata quella del 2012. Molti avrebbero gradito un’occasione per una partecipazione trasparente e legittima, ma per quelle che erano le condizioni non è stato possibile pianificare alcun investimento per poter partecipare al mercato dei giochi”. cz/AGIMEG