“Recentemente, parlo della Gaming Industry, il nostro Paese è risultato essere interessante per grandi gruppi globali e grandi investitori dopo parecchi lustri (se si esclude proprio l’integrazione di Snaitech nel Gruppo Playtech nel 2018) di immobilismo se non addirittura di diffidenza nei confronti dell’Italia. Ma se scaliamo ad un livello più alto, quanto è attrattivo il sistema Italia a livello globale? E quanto la consideriamo attrattiva noi italiani rispetto alla percezione che ne hanno gli altri Paesi?”.
E’ quanto ha dichiarato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech.
“Di recente il Global Attractiveness Index 2023 ha certificato che l’Italia, nella geografia dell’attrattività per gli investitori, ha scalato tre posizioni, raggiungendo il diciassettesimo posto a livello globale. Impressiona però la distanza tra l’auto percezione, quella nostra, degli italiani, e l’etero percezione, ovvero l’opinione che le persone di altre nazionalità hanno del nostro Paese che da sempre deve fare i conti con un difetto di autostima. Noi italiani amiamo soffermarci sui nostri difetti, dimenticando spesso di valorizzare le nostre qualità, il genio, la nostra creatività, l’unicità e la capacità di innovare”, ha aggiunto.
“In poche parole: ci sottovalutiamo e non conosciamo tutti i primati di cui in realtà dovremmo vantarci: dall’avere il più alto numero di siti Unesco, ai numerosi prodotti certificati DOP e IGP, per non parlare del “Made in Italy”, uno dei marchi più noti al mondo, dopo Coca Cola e Visa e senza contare i primati nel design, nella moda, nella green economy, nella cantieristica nautica e nell’enogastronomia, solo per citarne alcuni. Siamo certamente, rispetto ad altri paesi, più bravi come singoli che a fare sistema. Il nostro è un Paese ricco inoltre di potenzialità inespresse nel quale però molto spesso mancano i mezzi per rafforzare la nostra competitività. Credo che, oltre ad auspicare stabilità e certezza normativa in modo da rendere più realistiche le pianificazioni (il settore del gaming è in attesa di una riforma strutturale da 20 anni), si debba, come fatto bene negli ultimi 3 anni, colmare il divario digitale e sostenere fortemente ricerca e innovazione integrando anche i servizi digitali avanzati all’interno dei processi aziendali“, ha continuato.
“Soprattutto, c’è da coltivare quell’entusiasmo che a volte tendiamo a mettere da parte, perdendoci in eccessive autocritiche che non fanno che penalizzarci, e investire nelle opportunità e nella creatività all’interno delle nostre aziende. Il mio ruolo mi porta a contatto con tante realtà imprenditoriali, dalle più piccole startup alle grandi imprese: vedo possibilità infinite di fare la differenza per questo Paese, contribuiamo tutti ad essere più competitivi e andiamo a occupare il posto che ci spetta nei mercati globali. Noi di Snaitech vogliamo nutrirci di questi valori ogni giorno”, ha concluso. cdn/AGIMEG