Aveva affari con la criminalità organizzata scafatese per poter gestire il monopolio della gestione delle slot nelle zone del vesuviano e del nocerino-sarnese.
Confermato l’impianto accusatorio della Procura Antimafia di Salerno dopo la pronuncia della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso per F.B. in carcere per reati con i clan di camorra della zona.
Del blitz dello scorso dicembre, secondo quanto riportato dalla Città di Salerno, l’accusa è quella di imporre slot ad imprenditori titolari di esercizi commerciali con l’aiuto di esponenti della criminalità locale. Se qualcuno si rifiutava di “collaborare” si arrivava a minacciarli con armi, anche da guerra.
Grazie anche alle intercettazioni si potevano constatare i rapporti tra i gruppi camorristici e l’arrestato, sempre secondo quanto riportato, nella installazione di slot, come dichiarato anche da una vittima. mc/AGIMEG