“Sono entrato nel mondo del gambling quasi per caso. Sono laureato in matematica e con la mia capacità di analisi e le mie conoscenze informatiche ho iniziato creando software per betting shops e dal 1996 sono entrato in Stanley. Far parte della ‘Hall of Fame’ delle scommesse sportive è una grande soddisfazione, ma sento anche una grande responsabilità, soprattutto verso tutti coloro che lavorano con me. Molti si sentono in dovere di giustificare la propria fortuna, ma come affermava Seneca la fortuna non è altro che l’unione tra talento e occasioni. Tutti i ragazzi, anche i più giovani, devono sognare di ottenere grandi risultati”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Garrisi, Ceo e fondatore di Stanleybet, commentando il suo ingresso nella ‘Hall of Fame’ delle scommesse sportive, nel corso della terza giornata del SBC Summit Barcelona – Digital. “E’ anche grazie a me se oggi le scommesse sportive si possono giocare ovunque. Negli anni 90 in Italia si poteva scommettere solamente sui cavalli, le scommesse sportive erano gestite in modo illegale attraverso il ‘picchetto’. Anche in UK, che ha una maggiore tradizione in tema di gioco, quando sono arrivato rappresentavano appena il 5% della raccolta. Però ho sempre pensato che ciò che era consentito in un Paese facente parte dell’Europa, dovesse essere consentito anche negli altri”. La disamina di Garrisi ha toccato anche l’attualità, soprattutto in Italia. Perché la politica non capisce di gambling? “Il compito di gestire e controllare il settore spetta all’ADM, la politica si occupa della tassazione. Lo scorso anno il settore dei giochi ha dato 14 miliardi di entrate erariali. Si dice che il gioco rovina le famiglie e crea ludopatia, ma la dipendenza da gioco è solamente in sesta posizione tra tutte le dipendenze”.
Il futuro per Garrisi è nell’intelligenza artificiale. “Oggi come Stanleybet abbiamo ‘Trident’ e la nuova versione ‘Falcon’, il miglior prodotto virtual al mondo. Abbiamo investito molto e creato un dipartimento robotico, con il concept umanoide ‘Alicia’: del resto il mondo del futuro è basato su algoritmi e AI, non possiamo evitare questo processo”.
Infine un commosso ricordo di John Whittaker, lo storico presidente del gruppo Stanleybet: “Una grande personalità, etica al 100%, un esempio per tutti, un mentore e un amico”, ha concluso Garrisi. cr/AGIMEG