Sanremo, Battistotti (Casinò Spa): “Liguria in zona bianca il 7 giugno, chiusura del Casinò sarebbe una forte contraddizione”

“Tradotto in mancati incassi sarebbero 3,5 milioni che non entrano nelle casse del Casinò e del Comune. Insieme al Sindaco Biancheri stiamo assumendo delle iniziative nei confronti della Regione, per lo spiraglio relativo al 7 giugno, quando è previsto il passaggio della Liguria alla zona bianca, per la quale è previsto solo l’obbligo del distanziamento sociale e dell’obbligo della mascherina. La chiusura del Casinò sarebbe una forte contraddizione tra la zona ‘bianca’ e la ‘casa bianca’ che sarebbe bloccata mentre all’interno vengono rispettati protocolli rigidissimi. Stiamo lavorando con gli Onorevoli di riferimento della zona ed abbiamo previsto anche un incontro con il vice Ministro alla Sanità, Andrea Costa per deporre tutte le ragioni del Casinò”. E’ quanto ha detto – riporta SanremoNews – il Presidente del Cda, Adriano Battistotti. “Veniamo assimilati per facilità di inquadramento alle sale bingo e scommesse, mentre i Casinò hanno cubature decisamente diverse. Abbiamo calcolato che, all’interno delle nostre sale, ci sono a disposizione di qualsiasi cliente e dipendente ci sono 33mila litri d’aria”, aggiunge. “Solitamente giugno non è un mese di tradizione per il Casinò, però vedendo cosa è successo il 16 giugno, giorno della riapertura dello scorso anno, invertirebbe la tendenza perché oggi dobbiamo ricorrere al credito per far fronte ai nostri impegni mentre, aprire un mese prima ci consentirebbe di attingere direttamente ai nostri proventi. Fino a quando non ci sarà un provvedimento nazionale, continueremo a mantenere l’obbligo oltre ai divisori in plexiglass e i vari presidi sanitari. Anche per trasmettere una sensazione di sicurezza”, ha continuato. “Siamo convinti che, una volta riaperto il Casinò, si torna alla normalità. Tra l’altro, non avendo grandi spese affronteremo un periodo più ‘morbido’ per riprendere e mettere da parte due soldi per le casse comunali. C’è rammarico e delusione perché veniamo vessati come untori e, pur non rientrando nel discorso sanitario, lo scorso anno senza vaccinati, non abbiamo mai avuto mai nessun contagio. E quindi non capiamo perché si debba attendere un mese in più. Sicuramente ci sono anche altre categorie vessate ma rivolgiamo un invito ai lavoratori, affinchè tengano duro per un mese, attendendo che la politica faccia il suo corso. Sapevamo che il 2 giugno era una data buttata lì, ma noi vogliamo più forza da Federgioco che, in questi mesi non si è mai fatta sentire”, ha detto. cdn/AGIMEG